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Italicum: aperta la discussione alla Camera. Ma è forte la spaccatura fra i dem

Aula della Camera semideserta
Aula della Camera semideserta

La discussione sulle linee generali dell’Italicum, che si è svolta in un’Aula di Montecitorio semideserta, ha già delineato quelle che saranno le posizioni dei partiti, degli schieramenti e delle correnti interne ai singoli movimenti e partiti.

RELATORI – Il relatore di Fi, Paolo Sisto, presidente della commissione Affarti costituzionali,ha ricordato di avere partecipato alla stesura del testo originale dell’Italicum stabilendo un assetto che però è stato cambiato “non di poco” a palazzo Madama. Gennaro Migliore, relatore del Pd, ha difeso il testo all’esame di Montecitorio, pur riconoscendo che si tratta di un testo perfettibile e lanciando un appello, rivolto ai dissidenti interni nel Pd, affinchè non si ceda all’immobilismo nel “momento ineludibile della decisione”.

MINORANZE – Posizione subito contestata dagli esponenti delle minoranze del Partito democratico che, con in testa Rosi Bindi, hanno lanciato un appello affinchè il governo non leghi la sua vita all’Italicum, rinunci al proposito di porre la questione di fiducia sul provvedimento, mettendo a rischio “la qualità della democrazia”, e apra alle modifiche da tempo richieste.

RENZI – Nel frattempo Matteo Renzi ha reso pubblica la sua lettera aperta ai segretari dei circoli del Pd, nella quale ha ribadito che le minoranze del suo partito “possono mandare a casa il governo se proprio vogliono, ma non possono fermare l’urgenza del cambiamento che il Pd di oggi rappresenta”.

MAGGIORANZA – Ma anche altri partiti della maggioranza, Area popolare e Scelta civica, hanno tenuto a sottolinere alcuni punti critici dell’Italicum chiedendo di scongiurare il rischio della fiducia e dei voti segreti senza però fare mancare il proprio sostegno alla legge.

GOVERNO – Nella replica del governo il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, ha sottolineato che l’Italicum garantisce governabilità e si è quindi  rivolta prima alle minoranze del Pd e poi a Forza Italia. In merito al dibattito interno al suo partito, Boschi ha ribadito il no del governo a baratti tra legge elettorale e riforme costituzionali, confermando l’apertura a modificare queste ultime. Al partito di Silvio Berlusconi, ha ricordato che “la coerenza non è un optional” e che se Fi ha cambiato idea sull’Italicum dopo l’elezione di Sergio Mattarella, il Pd non lo ha fatto, suscitando la piccata risposta del capogruppo di Forza italia, Renato Brunetta.

L’Aula procederà nella prossima seduta, che si svolgerà nella giornata di domani, con il voto sulle pregiudiziali di costituzionalità, per le quali Forza italia ha già annunciato che chiederà il voto segreto. Si inizierà con la discussione delle pregiudiziali, alle quali il Pd e il Governo annettono particolare importanza, tanto che  i due segretari d’aula, Caterina Bini e Cinzia Fontana hanno inviato questo sms a tutti i deputati del Pd: “Domani dalle 11,30, dopo voto su pregiudiziali a decreto su elezioni regionali, seguono voti segreti su pregiudiziali su legge elettorale. Presenza obbligatoria senza eccezione alcuna. Annullare ogni impegno e missione”.

Come si può notare, nonostante la sicumera ostentata da Renzi e dai suoi e nonostante le iniziative extraparlamentari del premier, come la pubblicazione della lettera inviata ai circoli del Pd, la questione dell’approvazione dell’Italicum è tutt’altro che semplice, visto che anche le posizioni dei partiti e movimenti che sostengono la maggioranza non sono univoche e che ci potrebbe essere qualche sorpresa al momento del voto. Così come potrebbero esserci sorprese anche dall’altro lato in merito alla posizione dei parlamentari del gruppo di Verdini. Regna una grande incertezza, e forse la situazione sarà decisa per un pugno di voti, lasciando sicuramente strascichi pesanti all’interno sia del Pd che di Forza Italia. E da questo dipenderà il seguito della legislatura.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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