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Minniti a Firenze: prima firma il Patto sicurezza, poi al Niccolini incontro elettorale insieme a Renzi

Domani, lunedì 12 febbraio, arriva, per l’ennesima volta, il ministro Minniti a Firenze. Visita gradita, Minniti è senza dubbio il miglior ministro dell’Interno degli ultimi anni, anche se obiettivamente era molto difficile far peggio di Cancellieri e di Alfano. Visita chiesta dal Sindaco Nardella, ma che sa molto di incursione pre elettorale. Infatti oltre al momento istituzionale della firma di un patto sicurezza per la città di Firenze (ore 10,30 in prefettura), il seguito della permanenza di Minniti in città è un appuntamento elettorale insieme al candidato Renzi, un incontro con i sindaci al teatro Niccolini e un pranzo al circolo Pd Vie Nuove.

SICUREZZA – Ma torniamo alla sicurezza, uno dei pochi temi, collegato all’immigrazione, che appassionano in questa campagna elettorale. Firenze è così insicura da aver bisogno di un Patto rinnovato con lo Stato per fronteggiare la criminalità? Certamente no, ce lo dicono i numeri, anche se la percezione dell’insicurezza fra i cittadini è rilevante.

FIRENZE – Firenze infatti non è una città in preda all’allarme sicurezza, e così la descrivono i dati sui procedimenti per i reati nel periodo giugno 2016-luglio 2017, forniti dal procuratore Giuseppe Creazzo alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2018. E’ ben vero che esistono fenomeni preoccupanti, che creano allarme in parte della popolazione, ad esempio l’eccessiva presenza di migranti, molti dei quali sono stati protagonisti di episodi che hanno turbato la civile convivenza. Salgono le rapine ( 14%), le violenze sessuali ( 13%), la riduzione in schiavitù di donne avviate alla prostituzione ( 66%) e si nota un incremento dei reati in materia di stupefacenti come lo spaccio di droghe ( 28,4%), in mano quest’ultimo ad organizzazioni nordafricane, che reclutano facilmente adepti fra i migranti, anche fra quelli ospitati a nostre spese nei centri di accoglienza.

PATTO – E’ questo il secondo patto toscano, il primo il ministro dell’Interno lo ha firmato a Pisa due settimana fa, per condividere piani, strategie ed azioni concrete sul fronte della sicurezza. Nardella ha parlato anche di un possibile maggior numero di agenti delle forze dell’ordine in arrivo in città. Che sarebbe utile, ma non risolutivo. A Pisa è nata anche una «cabina di regia» tra forze dell’ordine e amministrazione, per affrontare insieme i problemi più urgenti.

SONDAGGI – Oltre ai dati di Creazzo però anche i sondaggi di Palazzo vecchio confermano che la sicurezza non è al primo posto delle preoccupazioni dei fiorentini, vengono prima la mobilità, poi la pulizia e il decoro, solo al 5 posto la sicurezza. Eppure dalle periferie sale un allarme sicurezza registrato dai vigili di quartiere e dalle 5 circoscrizioni fioccano segnalazioni di zone di spaccio, giardini afflitti dai vandali, parcheggi e incroci in preda a parcheggiatori abusivi e questuanti rom o africani.

FUMO – Dunque ci sono ottime ragioni per stipulare un accordo rafforzato fra Stato e Comune, ma la mia esperienza quarantennale in tante prefetture d’Italia mi porta a ritenere che questi patti sono fumo negli occhi che Governo e amministrazioni comunali buttano in pasto all’opinione pubblica per testimoniare il loro fattivo intervento. Altri sono poi gli attori che debbono intervenire, polizia, carabinieri, guardia di finanza, militari, vigili urbani, sotto il coordinamento dei responsabili statali locali della sicurezza (Prefetto e Questore).

MINISTRO – Dunque la visita di Minniti è soltanto uno spot elettorale? Non voglio certo sostenere questa tesi estrema, che magari farebbe comodo alle opposizioni, anche perché ricordo l’immediato intervento positivo dell’allora viceministro dell’interno, quando nel 2007, da prefetto di Padova, mi trovai a fronteggiare una delle prime emergenze immigrazione con il dilagare dello spaccio in città e la costruzione del muro di Via Anelli. Minniti allora intervenne per rassicurare e tranquillizzare la popolazione, fornendo un sostegno rilevante al prefetto e al sindaco Zanonato.

RENZI – Resta comunque il fatto di una coincidenza troppo precisa per non destare sospetti. Siglato il patto fiorentino, Minniti comincerà  il tour elettorale per Renzi. Alle 12 infatti è prevista la tappa al Teatro Niccolini (a due passi da via Cavour, sede della Prefettura), dove il Ministro terrà assieme al segretario dem un incontro con i sindaci Pd di tutta la Toscana. Lo ha annunciato lo stesso Renzi: «Alle 12 di lunedì io e il ministro dell’interno Marco Minniti incontriamo tutti i sindaci toscani del Pd. E parliamo di sicurezza a testa alta». A seguire i due politici parteciperanno a un pranzo (elettorale) del Pd al circolo Vie Nuove. Ma ormai tutto questo rientra nella normalità delle cose.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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