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No Tav: 47 condanne a Torino per l’assedio del 2011 al cantiere di Chiomonte

Chiomonte, cantiere tav
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TORINO – Quarantasette condanne per gli assalti al cantiere Tav del 27 giugno e 3 luglio 2011 per un totale di 146 anni e 8 mesi di reclusione. Il processo vedeva imputate 53 persone, tutte attiviste del movimento No Tav, per gli scontri con le forze dell’ordine al cantiere di Chiomonte avvenuti il 27 giugno e il 3 luglio del 2011. Le pene inflitte vanno dai 250 euro di multa a 4 anni e sei mesi di reclusione. L’accusa aveva chiesto condanne per tutti fino a 6 anni. Per quanto riguarda i risarcimenti, la corte ha stabilito provvisionali fino a oltre 50mila euro per il ministero dell’Interno.

Gli imputati, dopo la lettura della sentenza, hanno letto dichiarazioni spontanee e intonato “Bella Ciao”. «Questo – ha urlato un imputato – è un processo politico. Non ci seppellirete con queste condanne». Il legale dei No Tav, Roberto Lamacchia, commenta: «Una sentenza già scritta, ma con pene spropositate».

Di segno opposto il commento del ministro del Trasporti, Maurizio Lupi: «Oggi il tribunale di Torino ha giustamente condannato per violenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento 47 attivisti No Tav per gli incidenti provocati in Val di Susa nell’estate del 2011. E’ una sentenza che fa giustizia anche di tante coperture politiche e intellettuali di quella violenza, che hanno cercato e cercano di nobilitarla con assurdi richiami alla Resistenza». «E’ una sentenza – ha aggiunto – che ristabilisce il primato della legalità e pure del buon senso: assaltare un cantiere, attaccare le forze dell’ordine, ferire oltre 180 persone tra poliziotti, carabinieri e militari della Guardia di finanza non è una normale manifestazione di dissenso, è un crimine».

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