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Parlamento: causa meritate ferie (oltre un mese) molti provvedimenti rimasti appesi

ROMA – Dai vitalizi, al biotestamento, dallo ius soli alla legge a tutela degli orfani di femminicidio al ddl anti-fascismo. Rimandati a settembre. Con la chiusura dei battenti per ferie in Parlamento sono molti i provvedimenti rimasti appesi e che (forse, compatibilmente con la manovra) verranno ripresi in mano in quello che si prospetta un ‘autunno caldo’ per le Camere. Ce l’ha fatta (per il rotto della cuffia) il ddl concorrenza, approvato dal Senato dopo due anni di stop and go e con una maggioranza sul filo (altro tema che si riproporrà a settembre). Mancano, però, all’appello ancora una serie di provvedimenti. Eccone alcuni fra i più importanti:

VITALIZI  (Da oltre un anno in Parlamento) – Il testo è in discussione a Palazzo Madama. Polemiche in Aula dopo la bocciatura della richiesta del Movimento cinque stelle di anticiparne l’esame. Riguarda, in particolare, gli ex parlamentari che percepivano una pensione prima dell’abolizione, vera e propria, dei vitalizi. Secondo i calcoli del M5S, che ha conteso la paternità del ddl ai Dem, finora i vitalizi per chi è stato eletto ma non è più in carica sono costati 215 milioni di euro e hanno riguardato 2600 parlamentari. Il giro di vite riguarda poi anche le Regioni, che se non si adegueranno vedranno le voci destinate ai vitalizi per i consiglieri regionali tagliate del 50%.

BIOTESTAMENTO (Se ne discute da cinque anni in Parlamento, ad aprile l’ok della Camera) –  A più di dieci anni dalla morte di Pier Giorgio Welby, l’esame delle proposte di legge in materia è rimandato a settembre per ‘colpa’ dei tremila emendamenti che gravano sul testo al Senato dove è in discussione dopo l’ok della Camera in aprile. A denunciarlo la stessa relatrice del provvedimento Emilia De Biasi che ha proposto che in autunno, se il numero delle proposte di modifica non diminuirà, si vada direttamente alla discussione in Aula senza votare il mandato al relatore per accorciare i tempi.

IUS SOLI (Da 13 anni se ne discute in Parlamento) – Il testo, che introdurrebbe nel nostro ordinamento il cosiddetto ‘ius soli soft’ per i figli di immigrati nati in Italia è in discussione da 13 anni e, a un anno e mezzo dall’approvazione a Montecitorio, è fermo in commissione a Palazzo Madama. Di recente, durante la Cerimonia del Ventaglio, la presidente di Montecitorio, Laura Boldrini ha fatto un appello perchè venga approvato entro fine legislatura.

LEGALIZZAZIONE CANNABIS (da oltre due anni la proposta bipartisan depositata in Parlamento) – Complesso il destino della proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis che, di recente, ha subito un nuovo stop. Le commissioni riunite Giustizia e Affari sociali di Montecitorio hanno, infatti, adottato il testo base sulla cannabis proposto dalla relatrice per la XII commissione, la democratica Margherita Miotto, riguardante solo l’uso terapeutico:facendo cadere, quindi, la parte sulla liberalizzazione

DDL ANTI-FASCISMO (da due anni in Parlamento) – Dopo i clamori per la vicenda dello stabilimento balneare nostalgico del Ventennio di Chioggia ha subito un rallentamento la proposta di legge depositata il 2 ottobre 2015 dal deputato Pd Emanuele Fiano sulle nuove norme anti-fascismo. La proposta di legge punta alla introduzione nel codice penale il reato di propaganda del regime fascista e nazifascista. Il testo introduce l’art. 293-bis, che punisce con la reclusione da 6 mesi a 2 anni la propaganda del regime fascista e nazifascista. Sara’ reato anche richiamare pubblicamente la simbologia o la gestualita’ di quei partiti in maniera inequivoca (come nel caso del ‘saluto romano’), e il delitto sara’ aggravato (con la pena aumentata di un terzo) se la la propaganda del regime fascista e nazifascista sara’ commessa attraverso strumenti telematici o informatici. Approdato in Aula alla Camera è al momento fermo in attesa di possibili limature. Dovrà comunque poi passare al vaglio del Senato.

TUTELA ORFANI FEMMINICIDIO (da un anno in Parlamento) – Da un anno alle Camere la proposta di legge prevede, tra l’altro, la cancellazione possibilità per il partner omicida di poter fruire della pensione di reversibilità della persona che ha ucciso. Sul testo è recentemente arrivato lo stop alla discussione in sede deliberante (un procedimento più rapido, che consente di approvare il testo direttamente in commissione senza passare dall’Aula) per i dubbi (che hanno chiesto di superare nel testo) da parte di Forza Italia, Gal e Lega sul fatto che attraverso il testo, che parla anche dei figli delle unioni civili, possa rappresentare un “surrettizio inserimento nella legge italiana, attraverso questo provvedimento, della stepchild adoption, l’adozione del figlio da parte del compagno che è stata tolta dalla legge approvata sulle Unioni civili”.

DOPPIO COGNOME AI FIGLI (Da tre anni l’ok della Camera) –  Si è fermato in commissione al Senato, a quasi tre anni dall’approvazione alla Camera, un provvedimento che rappresenta una ‘piccola grande rivoluzione’ (anche se la Consulta ha già più volte superato il legislatore in materia): la possibilità di attribuire al figlio anche il cognome della madre.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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