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Privacy, gli italiani temono la violazione in rete

Privacy, 93% italiani ha paura che sia violata online

Privacy, gli italiani temono la violazione in rete
Privacy, gli italiani temono la violazione in rete

FIRENZE – Il 93% degli utenti di Internet teme che la propria privacy possa essere violata online e il 32% lamenta di avere effettivamente subito danni. Sono alcuni dei risultati di una ricerca del Censis. La percentuale di internauti che ritiene di avere uno scarso o nessun controllo sui propri dati personali varia dal 61% con riferimento ai siti web degli enti pubblici al 74% rispetto ai siti delle aziende commerciali.

Quasi tutti gli italiani (il 96,2%) considerano inviolabile il diritto alla riservatezza dei propri dati personali ma la maggioranza pensa che essi possano essere sfruttati a scopi commerciali (72,3%) o politici (60,5%): il 51,6% è convinto che in futuro il potere sarà nelle mani di chi ne deterrà il maggior numero, il 60,7% ritiene che il possesso di un gran numero di dati rappresenti un enorme valore economico e il 53,9% chiede norme e sanzioni più severe contro chi viola la nostra privacy in rete.

Più di otto italiani su 10 sono convinti che su Internet sia meglio non lasciare tracce (l’83,6%), credono che fornire i propri dati personali sul web sia pericoloso perché espone al rischio di truffe (l’82,4%), temono che molti siti estorcano i dati personali senza che se ne accorgano (l’83,3%). Secondo il 76,8% anche usare la carta di credito per effettuare acquisti online è rischioso.

Solo il 40,8% di chi naviga in rete usa almeno una delle misure di salvaguardia della propria identità digitale (limitazione dei cookie, personalizzazione delle impostazioni di visibilità dei social network, navigazione anonima). Il 36,7% non ricorre a nessuno strumento, mentre il 22,5% si limita a forme passive di autotutela, che a volte implicano la rinuncia a ottenere un servizio via web.

Il 40% degli italiani è disposto ad autorizzare il trattamento dei propri dati personali soltanto ai soggetti di cui si fida, sulla base della condivisione delle finalità di utilizzo. Quasi il 30% sostiene invece di non essere propenso a farlo a nessuna condizione mentre il 17,3% si dice pronto ad autorizzarne l’impiego senza particolari difficoltà.

La legislazione vigente in materia di privacy è ritenuta soddisfacente soltanto dal 7,5% degli italiani connessi in rete: il 54% la vorrebbe più rigorosa ma il 24,5% si confessa scettico, pensando che oggi sia sempre più difficile garantire la privacy, e il 14% appare addirittura rinunciatario, sostenendo che sia inutile, perché con l’avvento dei social network la privacy non può più essere considerata un valore in sé.

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