Al 31 dicembre 2021, segnala la Cgia di Mestre, ammontava complessivamente a 574,8 miliardi di euro (+21,9 miliardi rispetto a un anno prima)
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Al 31 dicembre 2021, segnala la Cgia di Mestre, ammontava complessivamente a 574,8 miliardi di euro (+21,9 miliardi rispetto a un anno prima)
LeggiLo rileva l’Istat, spiegando che l’indebitamento delle Amministrazioni pubbliche sul Pil si è sensibilmente ridotto in termini tendenziali per il consistente aumento delle entrate, che ha più che compensato l’aumento delle uscite
LeggiLo scrive la Bce nella Financial Stability Review appena pubblicata. Un segnale inequivoco per alcuni fra i Paesi più indebitati, in primis l’Italia
LeggiCon riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è diminuito di 28,3 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è aumentato di 0,3
LeggiL’aumento è dovuto al fabbisogno (14,4 miliardi), che ha più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (10,5 miliardi, a 91,3)
LeggiNel mese di febbraio il debito pubblico italiano è salito ancora, toccando l’ennesimo record. L’aumento segnalato da Bankitalia è di 36,9 miliardi rispetto al mese precedente
LeggiL’aumento è dovuto principalmente all’assunzione di fondi per finanziare le misure di finanziamento per il superamento della crisi del coronavirus
LeggiIl debito salirà nettamente dal 134,7% del 2019 al 159,6% in 2020 prima di scendere lentamente verso il 159% nel 2022 grazie alla crescita del Pil.
LeggiLo sottolinea Giuseppe Pisauro, presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, in un’audizione alla Camera sulla Nadef, visto che i suoi uffici rivelano che le previsioni giallorosse sono troppo ottimistiche
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