Mattarella nella Romagna colpita dall’alluvione: incontri con agricoltori e volontari a Ravenna e Cesena

Giornata, questo martedì 30 maggio 2023, dedicata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla visita dei comuni della Romagna colpiti dall’alluvione. Dopo un giro di perlustrazione dall’alto, tappa a Cesena e quindi a Ravenna, città dove per diversi giorni le periferie sono state allagate da fiumi e canali.  “La sua presenza qui è il miglior ringraziamento dello Stato”, ha detto il sindaco, Michele de Pascale, al Presidente

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Mattarella riceve dal Papa il premio “Paolo VI”. E destina la somma alla Romagna colpita. Dove andrà martedì

Ha ricevuto il premio “Paolo VI”, direttamente da Papa Francesco, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ma subito dopo ha chiesto che la somma in denaro ad esso collegata vada alla Comunità Giovanni XXIII, pesantemente colpita dall’alluvione che ha devastato l’Emilia Romagna. Dove lo stesso Mattarella andrà martedì 30 maggio 2023

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Don Milani, cento anni: Mattarella nella scuola di Barbiana con Rosy Bindi. “Mai mettere a tacere i libri”

E’ salito a Barbiana, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per celebrare Don Lorenzo Milani nel centenario dalla nascita. Accanto a Rosy Bindi, nella scuola del “prete scomodo”, ha detto: “Nella sua inimitabile azione di educatore – e lo possono testimoniare i suoi “ragazzi” – pensava, piuttosto, alla scuola come luogo di promozione e non di selezione sociale. Una concezione piena di modernità, di gran lunga più avanti di quanti si attardavano in modelli difformi dal dettato costituzionale”.

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Strage dei Georgofili: il ricordo della notte del 26 maggio 1993. Del cronista e del professor Scaramuzzi (Foto)

La strage dei Georgofili trent’anni dopo. Oggi verrà anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a ricordare. Stanotte c’è stata la cerimonia, con Giani, Nardella, i parenti delle 5 vittime, i fiorentini. Ma faccio il salto indietro, come a voler squarciare il velo della memoria. Avevamo titolato, su “La Nazione”, che c’era stata, alle 1,04 di quel 26 maggio 1993, un’esplosione di gas in via dei Georgofili. Con morti e feriti. Un caso doloroso, ma spiegabile. La realtà la scoprii intorno alle 7,30 della mattina quando, appena arrivato sul Piazzale degli Uffizi, vidi uscire dalla porta dell’Accademia, coperti di polvere, Elveno Pastorelli, capo della Protezione civile, e Sandro Federico, capo della Mobile. Quasi in coro mi dissero: “Macchè fuga di gas, hanno messo il tritolo. Un Fiorino carico di tritolo fatto esplodere a distanza”.

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