La strage dei Georgofili trent’anni dopo. Oggi verrà anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a ricordare. Stanotte c’è stata la cerimonia, con Giani, Nardella, i parenti delle 5 vittime, i fiorentini. Ma faccio il salto indietro, come a voler squarciare il velo della memoria. Avevamo titolato, su “La Nazione”, che c’era stata, alle 1,04 di quel 26 maggio 1993, un’esplosione di gas in via dei Georgofili. Con morti e feriti. Un caso doloroso, ma spiegabile. La realtà la scoprii intorno alle 7,30 della mattina quando, appena arrivato sul Piazzale degli Uffizi, vidi uscire dalla porta dell’Accademia, coperti di polvere, Elveno Pastorelli, capo della Protezione civile, e Sandro Federico, capo della Mobile. Quasi in coro mi dissero: “Macchè fuga di gas, hanno messo il tritolo. Un Fiorino carico di tritolo fatto esplodere a distanza”.
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