Il licenziamento per valutazione negativa sarà chiarito, con una sorta di vademecum per eliminare ogni incertezza. E anche sulla stabilizzazione dei precari ritocchi non mancheranno
E’ stato un incontro frutto di un percorso che il 30 novembre aveva portato a un accordo da cui dovrà scaturire il nuovo contratto per i pubblici dipendenti, che ha una parte economica ma anche una parte normativa importante
Tra le principali novità introdotte dal decreto la lotta all’assenteismo, il superamento del precariato, la stretta sui
licenziamenti disciplinari, il superamento della legge Brunetta per l’assegnazione di premi di produttività
Molte disposizioni sono state emanate, con la promessa di addivenire a una riforma organica della magistratura onoraria, che ancora, dopo tante promesse, non c’è e non è neppure all’orizzonte
Sembrano in arrivo benefit, magari detassati, anche per gli statali. Si prevede che il contratto possa derogare alla legge nel momento in cui tocca i punti nevralgici del rapporto di lavoro (sanzioni disciplinari, valutazione, premi, mobilità)
I sindacati lamentano l’impianto stesso del testo proposto dal governo, che sembra avere un intento punitivo nei confronti di tutti i dipendenti pubblici che vengono associati costantemente ai «furbetti del cartellino»
Si va dalla falsa attestazione della presenza in servizio allo scarso rendimento. La sanzione massima si attiverebbe, nei casi più gravi, anche per il responsabile che davanti agli illeciti si volta dall’altra parte. All’Inps il controllo per le malattie
Cgil Cisl e Uil si appellano all’accordo firmato il 30 novembre con il ministro per la Pa Marianna Madia, sottoscritto in fretta e furia sotto la pressione di Renzi alla vigilia del referendum