Skip to main content

Tim accusata di illecita attivazione servizi premium: Gdf sequestra 248 milioni di euro. Gli indagati sono 23

MILANO – Maxi sequestro della Guardia di Finanza per complessivi 322 milioni dl euro nell’ambito di un’indagine della procura di Milano, che vede coinvolta Tim (sequestrati 248,9 milioni), relativa a illecite attivazioni dei servizi premium a valore aggiunto. Nell’inchiesta figurano anche 23 indagati appartenenti alle diverse società coinvolte.

I Militari della Guardia di Finanza – si legge in un comunicato della Procura – hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le indagini preliminari, nei confronti dell’operatore telefonico Tim e della società CSP (Confent Service Provider)/Hub tecnologici per un ammontare complessivo di 322 milioni, quale profitto del reato di frode informatica commessa in danno dei consumatori mediante illecite attivazioni di servizi premium VAS (Value Added Setvice).

Il provvedimento è l’epilogo di complesse attività di indagine -si legge nella nota della magistratura – che, all’esito di perquisizioni, ispezioni informatiche e innovative tecniche di analisi sviluppate nel tempo, hanno ricostruito i passaggi attraverso i quali gli utenti dell’operatore Tim si sono visti addebitare, per il periodo 2017/2020, importi non dovuti per attivazioni indebite dei Servizi a valore aggiunto sul proprio dispositivo mobile.

Nello specifico, le investigazioni hanno disvelato come fosse sufficiente visitare una pagina web o consultare un’app con il proprio cellulare, talvolta con l’inganno di fraudolenti banner pubblicitari e, senza far nulla, per ritrovarsi istantaneamente abbonati a servizi che prevedono il pagamento di un canone settimanale o mensile.

Un business da svariati milioni di euro – sottolinea la Procura – che ha tratto ulteriore profitto anche dalle attivazioni dei servizi VAS sulle connessioni mobili usate tra macchine per lo scambio di dati, senza intervento umano (machine fo machine, M2M, ad esempio gli impianti di allarme, domotica). In data odierna, 28 febbraio 2024, pertanto, è stata data esecuzione al provvedimento di sequestro preventivo per importi pari a 248,9 milioni nei confronti di Tim.

E per il comparto CSP/HUB tecnologici di tale operatore telefonico: 8,6 milioni nei confronti di Engineering Ingegneria Informatica; 7,9 milioni nei confronti di Reply; 1,12 milioni nei confronti della società Bordebuzz (CSP); 1,43 milioni nei confronti della società Digirain (CSP); 10.000 euro nei confronti di Marchetto Federico, all’epoca dei fatti dipendente Tim aggregato presso un CSP; 53,9 milioni nei confronti del CSP spagnolo Telecoming per il tramite dell’AG spagnola.

Il filone investigativo trae origine da precedenti indagini dalle quali era emerso analogo sistema di frode dell’operatore telefonico WindTre con il coinvolgimento di alcune società CSP/HUB tecnologici. All’esito di tale prima fase investigativa era stato eseguito, tra gli altri, un provvedimento di sequestro preventivo per un ammontare di oltre 23 milioni a carico dell’operatore WindTre.

Guardia di Finanza, Procura di Milano, tim

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741