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Toscana: 1.100 treni locali soppressi in sei mesi. Appello della Fit-Cisl alla Regione

Disagi sui treni dei pendolari
Disagi insopportabili sui treni dei pendolari

FIRENZE – «Passano i mesi, a fine anno scade il contratto tra Trenitalia e Regione Toscana, ma tra ritardi e treni soppressi i disservizi non diminuiscono: Trenitalia e Rfi battano un colpo».

A chiederlo e’ il segretario generale della Fit-Cisl toscana, Stefano Boni, che cita a sostegno delle sue critiche la rilevazione effettuata dalla Fit negli ultimi sei mesi. «Prendendo a riferimento i circa 800 treni che giornalmente circolano sulla nostra rete di circa 1.450 km; ci risultano 1100 treni soppressi in sei mesi, 6 al giorno. E parliamo di media, perche’ nei mesi luglio e agosto appena trascorsi, e che non rientrano nella rilevazione, c’e’ stato un vero picco di soppressioni. Il 63,5% dei treni soppressi e’ da imputare a Trenitalia, il 10,1% a RFI e il 26,4% a cause esterne . Anche sulla puntualita’ si registrano alti e bassi, ma in media i treni puntuali sono sotto il 90% e i ritardi superiori ai 15 minuti sono costanti (circa 1.099 treni), restando in linea con la media del 2013. Insomma i problemi sono quelli che ormai denunciamo da tempo: scarsa manutenzione sia per i treni che per l’infrastruttura, mancanza di personale, sia di bordo che operai specializzati per binari, locomotori e carrozze. Il tutto sommato alcune volte ad una programmazione/organizzazione dei treni con composizione ridotta rispetto ai programmi previsti che genera sovraffollamento e disservizi».
Tra le linee piu’ critiche, secondo la Fit, c’e’ la Firenze-Pistoia-Lucca. «E’ paradossale quindi – dice il segretario Fit – che a circa due anni mezzo dallo stanziamento di 44 milioni di euro (circa 36 a carico della Regione e 8 a carico delle FS) per il potenziamento e la velocizzazione di questa linea, sopprimendo molti passaggi a livello, non si sia fatto nulla o quasi per il suo miglioramento. Siamo preoccupati anche perche’ la Regione Toscana ha gia’ deliberato di andare all’assegnazione del servizio attraverso una gara pubblica alla scadenza del contratto, ma Trenitalia e RFI non hanno esplicitato come intendono muoversi, ne’ predisposto progetti organizzativi e piani industriali per la Toscana. Ormai e’ giunto il momento che le due societa’ diano segnali di vivacita’, sia sul piano organizzativo che gestionale, predisponendo un piano di investimenti sia sul materiale rotabile che sulle infrastrutture
e effettuando le assunzioni di personale necessarie, sempre promesse, ma mai attuate. Il sindacato – conclude il segretario Fit – e’ pronto a queste sfide ed a scommettere sulla professionalita’ e sulla preparazione dei ferrovieri, ma tocca al gruppo dirigente FS della Toscana dimostrare di essere all’altezza, perche’ le scelte di oggi inesorabilmente si ripercuoteranno domani sul futuro dei ferrovieri».

Fs, pendolari, regione toscana, trenitalia

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