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Firenze, 21 anni fa la strage dei Georgofili: celebrazione con il presidente del Senato

La strage dei Georgofili del 27 maggio '93
La strage dei Georgofili, nella notte fra il 26 e il 27 maggio ’93

FIRENZE – Angela e Fabrizio Nencioni, le loro figlie Nadia e Caterina, lo studente di architettura Dario Capolicchio: furono le 5 vittime della strage mafiosa dei Georgofili, alle 1.04 della notte fra il 26 e il 27 maggio del 1993. Nel lunedì post elettorale di Firenze, dopo la domenica delle elezioni comunali ed europee, ricorrerà il 21° anniversario della tragedia. Sono in programma una serie di iniziative che si concluderanno in piazza Signoria e sul luogo dell’attentato.

Lunedì 26 maggio, a partire dalle 17, presso la Sala Pegaso a Palazzo Strozzi Sacrati, è in programma il convegno dal titolo «Il dovere della memoria e della ricerca della verità». Intervengono tra gli altri, oltre al presidente della Regione, il presidente del Senato Pietro Grasso, il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini e Giovanna Maggiani Chelli dell’Associazione tra i familiari delle vittime. Prevista anche la partecipazione degli studenti dell’ITT «Marco Polo» di Firenze e delle altre scuole che hanno partecipato ai progetti didattici realizzati in collaborazione con l’Associazione tra i familiari delle vittime.

Alle 21.30, nell’Arengario di Palazzo Vecchio in Piazza Signoria, commemorazione della strage con interventi di Pietro Grasso, Stefania Giannini, Giovanna Maggiani Chelli e della vicepresidente della Regione, Stefania Saccardi.

Alle 22.30, sempre nell’Arengario di Palazzo Vecchio, l’artista peruviano Miguel Angel Citi consegnerà una sua opera all’Associazione tra i familiari delle vittime. A seguire, intorno alle 22.45, andrà in scena la Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni a cura dell’Ensemble «La Fortezza» (direttore e arrangiatore Fabiano Fiorenzani) e del coro di S. Francesco e S. Chiara a Montughi (diretto da Enrico Rotoli).  Alle 1 da Palazzo Vecchio partirà un corteo fino a via dei Georgofili dove, alle 1.04, il minuto esatto della strage, sarà deposta una corona di alloro.

La notte del 27 maggio 1993 un Fiat Fiorino imbottito di esplosivo, piazzato davanti alla Torre de’ Pulci, sede dell’accademia dei Georgofili, all’angolo fra via Lambertesca e via dei Georgofili, sul retro degli Uffizi, fu fatto esplodere da un telecomando a distanza. La famiglia Nencioni, che abitava nella Torre, fu sterminata, comprese le piccole Nadia, 9 anni, e Caterina, di pochi mesi. Così come Dario Capolicchio, che si trovava in un’abitazione di fronte alla Torre de’ Pulci. La Torre fu sventrata dall’esplosione; 41 in tutto furono i feriti, a causa degli effetti della deflagrazione sui palazzi circostanti. Ingenti i danni agli Uffizi.

Georgofili


Domenico Coviello

Giornalista

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