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Premio «Impresa + Innovazione + Lavoro» a Menarini Diagnostics: che ha inventato «My Key», guida elettronica per il patologo

Mauro Romanelli, direttore di Menarini Diagnostica Italia
Mauro Romanelli (a destra), direttore di Menarini Diagnostica Italia, ritira il premio del Consiglio regionale dal direttore di Confindustria Firenze, Sandro Bonaceto

FIRENZE – Un «collega» elettronico molto preparato. In grado di tracciare passo dopo passo con un software «esperto» gli esami diagnostici per verificare un tumore. E fornire simultaneamente al medico patologo che vuole individuare la diagnosi per la cura più efficace del paziente una banca dati continuamente alimentata dai risultati delle ricerche e degli esami dello stesso genere effettuati dai patologi di tutto il mondo.

È il progetto «MyKey: il sistema gestionale esperto in anatomia patologica» di A. Menarini Diagnostics, la società del gruppo fiorentino Menarini – il primo gruppo farmaceutico italiano nel mondo – specializzata da quarant’anni in prodotti, strumenti e installazioni di indagini diagnostiche e medicina preventiva.

Con MyKey Menarini ha vinto il premio Innovazione+Impresa+Lavoro del Consiglio regionale toscano, per la categoria «Grandi Imprese». A ritirare il prestigioso riconoscimento, lunedì 16 febbraio nel Salone delle Feste di Palazzo Bastogi (sede del Consiglio regionale), è stato il direttore di Menarini Diagnostica Italia, Mauro Romanelli, che a FirenzePost spiega le caratteristiche di MyKey.

Quali sono state le carte vincenti che Menarini ha proposto col progetto MyKey per vincere il premio del Consiglio regionale?

Si tratta di un software gestionale che ha dei caratteri di unicità assoluta, da poco completato dopo un percorso durato tre anni. Abbiamo cercato di condensare il meglio della nostra esperienza ventennale nel settore dei supporti all’anatomia patologica. Il premio Innovazione+Impresa+Lavoro che abbiamo ricevuto ci dà particolare soddisfazione.

Come funziona e perché può essere determinante nel sostenere l’attività diagnostica di un patologo?

Si tratta di un programma informatico utile ai patologi nel loro lavoro quotidiano, realizzato anche grazie alla Zucchetti Sistemi di Montevarchi. In pratica funziona così: segue la diagnosi di un campione, ad esempio di un frammento di organo come il fegato, che viene prelevato a seguito di una biopsia, effettuando una puntuale tracciatura di ogni fase di studio da parte del medico che interviene per poi determinare una cura per far fronte a un tumore, si tratti di una chemioterapia o di un’asportazione. Ma la caratteristica che rende innovativo il nostro software gestionale è che è «esperto», vale a dire: è in grado di fornire in tempo reale al patologo che lo sta utilizzando una sorta di banca dati costantemente alimentata dai risultati delle ricerche e degli esami dello stesso tipo effettuati da altri patologi nel mondo. Il medico può così confrontarsi a distanza ed essere supportato da dati e risultati diagnostici che potenziano fortemente il suo lavoro.

Quanto è importante l’innovazione per fare impresa in una fase di profonda difficoltà economica a livello internazionale?

È indispensabile per restare all’avanguardia nel proprio settore e aumentare le proprie quote di mercato. Rispetto agli anni pre-crisi adesso occorre produrre ed effettuare più installazioni per rientrare dagli investimenti. Considerato poi che in sanità, per le apparecchiature medicali la durata di una gara può essere anche di anni, occorre saper fare un prodotto che resta innovativo , e perciò competitivo, nel corso del tempo.

In sanità però appare spesso irrisolvibile l’annosa questione degli sprechi

Al di là di ruberie o corruzione nel comparto della sanità certamente occorrerebbe molta più oculatezza e scelte diverse anche negli acquisti medicali ordinari. Faccio un esempio: nel settore delle strutture per gli esami del sangue, o altri, dei laboratori ospedalieri, a fronte della disponibilità sul mercato di prodotti in grado di effettuare un certo numero di esami al giorno, più che sufficienti a soddisfare le esigenze, arrivano a volte ordinativi di apparecchi che di esami ne fanno molti di più in poche ore, con contestuale macchina di backup e l’assistenza tecnica immediata di personale qualificato in caso di guasti. Esigenze, cioè, fuori misura, che determinano sprechi di denaro pubblico perché ovviamente la spesa è molto maggiore di quanto sarebbe necessario.

 

In collaborazione con la Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione 

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Domenico Coviello

Giornalista

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