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I due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone

Marò: il Tribunale indiano di New Delhi rinvia di nuovo l’udienza

I due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone
I due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone

NEW DELHI – A tre anni dai fatti la giustizia indiana non riesce ancora a stabilire il capo di imputazione a carico dei due marò italiani, i fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone (Latorre al momento è in Italia, in convalescenza dopo l’intervento al cuore di qualche settimana fa; Girone rimane ancora in India, da tempo alloggiato nella dependance annessa all’ambasciata italiana di New Delhi).

Un nuovo rinvio, l’ennesimo, è arrivato oggi 20 febbraio: il tribunale speciale di New Delhi ha rimandato l’udienza al 12 marzo. Preso atto che il caso è ancora all’esame della Corte suprema, che ha ordinato la sospensione di tutte le altre iniziative giudiziarie, il giudice Neena Bansal Krishna ha disposto il rinvio.

Il magistrato, che non era neppure in aula, si è accordato per telefono con i legali dei due fucilieri sui tempi del rinvio. La nuova udienza è stata fissata tre giorni dopo un altro appuntamento in Corte suprema, previsto per il 9 marzo. Quel giorno un magistrato della Cancelleria dovrà verificare se i ministeri competenti indiani e la polizia investigativa Nia hanno risposto a una richiesta di parere sull’istanza italiana tendente a eliminare la stessa Nia dal processo.

Come è noto, il 15 febbraio 2012 Latorre e Girone erano in servizio insieme ad altri militari del Reggimento San Marco della Marina, in missione di protezione sulla petroliera battente bandiera italiana «Enrica Lexie», che navigava a largo delle coste del Kerala, uno Stato dell’India Sud-Occidentale, considerate a rischio di pirateria marittima.

I due fucilieri sono accusati dall’India, che li fece arrestare poco dopo i fatti, di aver sparato e ucciso Ajeesh Pink, 20 anni, e Valentine, alias Jelastine, di 44 anni: due pescatori imbarcati su un peschereccio. Secondo la versione italiana, i due marò non hanno ucciso i due pescatori, bensì hanno risposto con tre serie di colpi d’avvertimento sparati in acqua, come da normative, all’indirizzo di un’imbarcazione che palesemente voleva portare un attacco di pirateria alla petroliera da loro difesa.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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