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Siria: intervengono Francia, Stati Uniti, Russia e Iran. L’Onu sta a guardare (come l’Italia)

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PARIGI – L’Eliseo ha annunciato di aver condotto i primi attacchi aerei in Siria contro lo Stato islamico, in coordinamento con la coalizione internazionale. Gli obiettivi dei raid, seguiti alla decisione di estendere l’azione militare di Parigi già in corso nel vicino Iraq, sono stati individuati negli ultimi 15 giorni.

RENZI – Il premier Matteo Renzi da New York chiede di «evitare che si ripeta una Libia bis». «La posizione italiana è sempre la stessa – spiega -, noi non facciamo blitz né strike ma collaboriamo con la coalizione internazionale».

USA – Intanto si muovono gli Usa, preoccupati dell’offensiva diplomatica russo-iraniana. Ieri Mohammad Javad Zarif, ministro degli esteri dell’Iran, ha visto Kerry, Segretario di Stato Usa, che gli ha confermato la volontà di «soluzioni pacifiche in Siria e Yemen». Oggi è il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ad incontrare il Segretario di Stato Usa per confezionare una piattaforma destinata ad essere esaminata nell’imminente summit fra Obama e Putin. L’Iran fa da apripista a Putin. E Washington manda segnali di disponibilità con Wendy Sherman, vice di Kerry, che dice: «Comprendiamo che può esserci una soluzione politica se Assad resta per un certo periodo di tempo, con un qualche incarico, mentre si svolge la transizione».

IRAN – A Baghdad i russi creano una «war room» congiunta con Iran, Iraq e Siria destinata a diventare la cabina di regia di una coalizione anti-Isis guidata dal Cremlino e dotata di forze di terra credibili. A differenza di quella, solo aerea, creata dalla Casa Bianca a cui partecipano molte nazioni europee. Dunque un po’ tutto lo scacchiere mondiale si sta muovendo per risolvere la questione siriana, che è alla base delle ultime diaspore di profughi verso l’Europa, attraverso il corridoio dei Balcani. E l’Italia, almeno secondo a quanto ha dichiarato Renzi, sta alla finestra allinendosi alla posizione dell’Onu, completamente inefficace anche in questa parte del mondo.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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