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Pensioni: Boeri conferma in parlamento la voglia di tagliare le pensioni che ritiene alte

ROMA –

Boeri e Renzi
Boeri e Renzi

“Mai parlato di pensioni d’oro, sono semmai i giornali che ne hanno parlato”. Così il presidente dell’Inps Tito Boeri in audizione alla commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria torna sul nodo pensioni. “Il testo delle nostre proposte è sul sito dell’Inps e in nessuna parte c’è un riferimento alle pensioni d’oro”, ha detto Boeri, entrando nei dettagli della suo piano per consentire la flessibilità in uscita e superare le rigidità della riforma Fornero.

La flessibilità sarebbe finanziata, ricorda Boeri, intervenendo in modo diverso e graduale, a partire dagli assegni da 3.500 euro (ma anche sui vitalizi dove le riduzioni sono maggiori), “alla luce delle conoscenze delle banche dati che ci dicono che queste persone hanno fruito della pensione molto prima di quanto ne avrebbero dovuto fruire alla luce andamento demografico e dei principi contributivi”. Si tratta, conclude, “di un piccolo contributo di solidarietà per consentire un’uscita flessibile”. Non si parla, è vero, di pensioni d’oro, ma ci si riferisce ad interventi sugli assegni più alti; se non è zuppa è pan bagnato, caro Presidente, non si nasconda dietro un dito e non prenda per il bavero i pensionati che magari non hanno studiato alla Bocconi, ma certe cose le capiscono … come Lei.

Ancora Boeri: con la proposta dell’Inps sulle pensioni “il taglio ai vitalizi per cariche elettive arriva fino al 60%. La nostra proposta riguarda l’uscita flessibile, le ricongiunzioni, l’assistenza e l’armonizzazione dei trattamenti”. Poi il presidente Inps ha ricordato che la proposta di rimodulazione delle pensioni riguarda solo gli assegni oltre i 3.500 euro lordi mensili. Per gli importi tra 3.500 e 5mila euro “non ci sarebbe un intervento automatico sul trattamento”. L’intervento sarebbe graduale con il blocco dell’indicizzazione (già dichiarato incostituzionale) mentre per gli  importi sopra i 5mila euro “l’aggiustamento sarebbe immediato”.

“Parliamo di una platea di 250mila persone – ha aggiunto Boeri – con una riduzione media dell’8% e con punte massime del 12%”. Si tratta di pensioni ben più elevate rispetto ai contributi versati e di persone che sono andate in pensione prima rispetto all’età pensionabile. Lo stesso principio si applicherebbe ai vitalizi per cariche elettive.” Questo contributo consentirebbe la flessibilità in uscita” ha ribadito Boeri, che con pervicacia e testardaggine degne di miglior causa insiste nel proporre interventi che la Consulta ha già giudicato incostituzionali. Cerchi di organizzare meglio l’apparato dell’Inps, di fare risparmi sulle spese superflue, di colpire l’evasione contributiva, ancora altissima in certe zone del paese, e di ridimensionare gli assegni di chi veramente ne gode senza aver versato contributi adeguati.

inps, pensioni, Tito Boeri

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