Produzione in Toscana, un altro trimestre nero (LEGGI IL RAPPORTO)
FIRENZE – “Dopo 9 mesi davvero critici, nel quarto trimestre 2012 rallenta, ma non si ferma, la flessione della produzione manifatturiera toscana. Preoccupa soprattutto il fatto che non si intraveda all’orizzonte un punto di svolta, e che anzi il 2013 sia destinato a caratterizzarsi per un aggravamento delle tensioni sul fronte occupazionale”. Lo ha detto Vasco Galgani, presidente della Camera di commercio di Firenze e di Unioncamere Toscana, presentando il rapporto sulla Congiuntura Manifatturiera Toscana nel IV trimestre 2012.
Secondo i risultati dell’indagine sul sistema manifatturiero regionale, condotta da Unioncamere Toscana e Confindustria Toscana su un campione di imprese manifatturiere con almeno 10 addetti, negli ultimi tre mesi del 2012 la produzione manifatturiera regionale ha registrato la quinta flessione consecutiva (-3,1%), anche se di entità più contenuta rispetto ai cali registrati nel corso dell’anno.
Nel quarto trimestre 2012 sia il fatturato sia gli ordinativi acquisiti dalle imprese manifatturiere toscane continuano a ridimensionarsi (rispettivamente -4,5% e -3,6% in termini tendenziali), benché ad un tasso ridotto rispetto ai trimestri iniziali dell’anno. Il persistente calo degli ordinativi si ripercuote sulla produzione assicurata dal portafoglio ordini, che alla fine del 2012 scende a 60,7 giorni dai 63,1 di fine 2011.
“La tenuta delle medie imprese mostra invece l’esistenza di un modello che resiste, nonostante tutto – ha proseguito Galgani -. Si tratta di realtà che hanno fatto dell’innovazione e della qualità un proprio tratto distintivo, che esprimono una più elevata propensione all’export, che sono in grado di gestire con efficacia anche le fasi a monte ed a valle del processo produttivo, con una particolare attenzione ai fattori competitivi di natura immateriale e di quelli legati alla distribuzione dei prodotti”.
Per il presidente di Unioncamere “resta il fatto che quello appena terminato rappresenta il quarto anno consecutivo di riduzione della spesa per investimenti, ed è del tutto evidente come su tale dinamica influiscano non solo fattori di mercato, ma anche le accresciute difficoltà legate all’accesso al credito ed alla gestione della liquidità. È dunque importante che vengano perseguite politiche di sostegno in questa direzione, per non compromettere gli sforzi di quelle imprese che stanno cercando di intraprendere un difficile percorso di uscita dal lungo tunnel della crisi”.