Renzi: “O la politica cambia o salta in aria”

FIRENZE – “Le vicende di questi giorni hanno dimostrato che la politica o cambia o salta in aria”. A dirlo è Matteo Renzi secondo cui “è giunto il momento di provare a fare finalmente cose finora solo elencate o annunciate rientrando in sintonia con gli italiani magari non inseguendo tutte le volte cosa dice un social network”.
Renzi dà ancora una chance al Pd. “Il partito esiste ancora, evitiamo ulteriori polemiche”. Esisterà forse sempre, ma appare lacerato, senza futuro. Bersani ha assicurato che non andrà “all’estero” ma, con le dimissioni sue e della segreteria, il Pd ha aperto il congresso anticipato che, forse attraverso una reggenza, porterà ad un nuovo leader ma, visti i passaggi, non prima di settembre. Nessuno, però, sa se per allora il partito esisterà ancora visto che la guerra intestina degli ultimi giorni ha fatto implodere il Pd. Il rischio è che si spacchi in due, se non addirittura in tre, dopo che l’endorsement di Vendola e Barca per Rodotà viene interpretato come l’avvio dell’Opa ostile sul Pd.
L’ex leader Bersani ha lasciato il testimone al vice, Enrico Letta, che però difficilmente guiderà, da solo, il partito fino al congresso. Siamo difronte ad un partito del “tutti contro tutti”, nessuno si fida più di nessuno.
E mentre in piazza Montecitorio andava in scena la contestazione al Pd, alla politica, al fallimento di entrambi, in Toscana i giovani del Pd pratese concludevano dopo la ri-elezione di Napolitano l’occupazione della sede del partito, che durava da giovedì. “Pur non avendo abbandonato le ragioni della mobilitazione –hanno detto- riteniamo opportuno concludere la protesta per dare il nostro contributo alla ricostruzione del centro sinistra nazionale e locale. Restiamo per cambiare, il Pd siamo noi: 101 traditori hanno spaccato il Pd, chiuso a ogni prospettiva di svolta nella vita politica e consegnato l’Italia di nuovo alle larghe intese tradendo la voglia di cambiamento che si era espressa nel voto”. Hanno fallito tanti, ma alla fine il vero sconfitto si scopre, come sempre, il Paese.
