
Olimpiadi di Italiano, ecco i nomi dei vincitori

FIRENZE – Si è conclusa ieri pomeriggio, nel salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, la terza edizione delle Olimpiadi di italiano. Sono partiti in tredicimila, sono arrivati in 64 provenienti da tutta Italia e dagli istituti italiani all’estero. I partecipanti sono stati suddivisi in due fasce: biennio e triennio della scuola secondaria superiore. Per il biennio ha vinto Alessandro Tosatto (Padova-liceo ginnasio statale Tito Livio), al secondo posto si è classificato Alessandro Bullitta (Nuoro – liceo scientifico e linguistico Enrico Fermi), al terzo posto Adelina Vrinceanu (Acqui Terme – Alessandria, istituto superiore Guido Parodi). Per gli studenti del biennio delle scuole all’estero la vincitrice è Marta Gentili (Madrid – scuola statale italiana).
Per il triennio la prima classificata è Beatrice Vano (Cassino-Frosinone, liceo classico Giosué Carducci); secondo è Giovanni Natale (Altamura-Bari, liceo scientifico e linguistico Federico Di Svevia), il terzo posto lo ha conquistato invece Riccardo Paccagnella (Padova-liceo scientifico Enrico Fermi). Per gli studenti del triennio delle scuole all’estero è risultato vincitore Luca Aufiero (Madrid, suola statale italiana).
Alla premiazione erano presenti, tra gli altri, l’assessora all’educazione Cristina Giachi, Carmela Palumbo, direttrice generale del Miur, Ugo Cardinale, linguista e preside del liceo classico Carlo Botta di Ivrea, Nicoletta Maraschio, presidente dell’Accademia della Crusca, Rita Librandi, presidente Associazione per la Storia della Lingua Italiana e l’onorevole Ilaria Capua.
“Vi auguro di poter essere sempre capaci di scommettere su voi stessi e di non aver paura di sfidarvi – ha detto ai ragazzi il sindaco Renzi nel suo saluto iniziale – sfidare gli altri ha un senso nel momento in cui si cerca di sfidare se stessi e nel momento in cui questa sfida non è contro qualcuno, ma è per ciascuno di noi. Il mio augurio è che Firenze possa essere casa vostra non soltanto perché vi accoglie per un premio – ha continuato -, non solo perché qui ha sede quella straordinaria realtà che è l’Accademia della Crusca, ma anche perché risveglia il meglio di ciascuno di voi”.