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Stragi ’93, ergastolo per il pescatore che fornì il tritolo

L'attentato della mafia del 27 maggio '93 a Firenze in via dei Georgofili
L’attentato della mafia del 27 maggio ’93 a Firenze in via dei Georgofili

FIRENZE – Condanna all’ergastolo per aver fornito il tritolo per le stragi mafiose del ‘93 di Roma, Firenze e Milano. Questa la pena che il giudice per le udienze preliminare di Firenze Mario Profeta ha inflitto al pescatore siciliano Cosimo D’Amato, 68 anni. Ad accusarlo anche il pentito Gaspare Spatuzza. Il processo si è svolto con rito abbreviato.

L’esplosivo veniva recuperato dagli ordigni bellici recuperati dai fondali del mare siciliano e poi trattato e preparato per le bombe usate per le stragi. D’Amato, 68 anni, pescatore della provincia di Palermo, oltre che a Firenze è indagato anche dalla procura di Caltanisetta, con l’accusa di aver fornito il tritolo anche per la strage di Capaci. Il gup di Firenze oggi lo ha condannato per tutte le stragi in continente, tranne che per l’attentato a Maurizio Costanzo.

«Completato un lavoro» hanno commentato i magistrati dell’accusa Giuseppe Nicolosi e Alessandro Crini. «Un altro mafioso all’ergastolo, siamo soddisfatti, ci auguriamo che non ce ne siano altri impuniti. Per chiudere il cerchio mancano i mandanti esterni» il commento di Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage dei Georgofili.


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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