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Sicurezza, a Pisa si torna a parlare dell’«Anagrafe delle telecamere»

Telecamere di sorveglianza cittadina a Pisa
Telecamere di sorveglianza cittadina a Pisa

PISA – Le nuove strategie di contrasto alla criminalità passano anche attraverso telecamere cittadine, che garantiscano sorveglianza e maggiore sicurezza. Il Prefetto di Pisa Francesco Tagliente, in occasione del 3° Privacy Day organizzato al Palazzo dei Congressi da Federprivacy, è tornato a parlare del progetto «Anagrafe delle telecamere» presentato lo scorso 11 aprile evidenziando la necessità di passare alla sua seconda fase.

«La protezione dei dati personali viene invocata ogni volta che si pensa all’utilizzo di tecnologie per affrontare temi di particolare complessità –ha detto il Prefetto– la mancanza di conoscenza della disciplina giuridica potrebbe indebolire le potenzialità dei progressi in tema di sicurezza. A Pisa, ad esempio, alcune telecamere installate venivano tenute spente».

Un progetto accompagnato, alla vigilia, da polemiche preventive e da un dibattito tutto incentrato sulla privacy. Soltanto la rassicurazione che tale strategia era stata vagliata dall’ufficio del Garante per la Privacy ha consentito di superare le perplessità iniziali.

Francesco Tagliente, Prefetto di Pisa
Francesco Tagliente, Prefetto di Pisa

«La prima fase del progetto è operativa –ha proseguito Tagliente– e le Forze di Polizia dispongono, già da un mese, di un’informazione completa e immediata sulla dislocazione delle 1.472 telecamere sinora censite. Tutti i dati concernenti le relative coordinate geografiche sono stati inseriti in una mappa geo-referenziata e raccolti in forma anonima, a disposizione esclusiva della Prefettura, della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Grazie a questo censimento, in presenza di un reato, è possibile verificare all’istante l’ubicazione delle telecamere in quella zona, contattare i proprietari dell’impianto e farsi consegnare le registrazioni in breve tempo».

E’ chiaro che la disponibilità della mappa delle apparecchiature rappresenta un significativo vantaggio in termini di economia delle risorse per le forze dell’ordine che, in caso di reati, possono accertare in tempo reale la presenza nei luoghi di interesse di occhi elettronici e, in caso positivo, acquisire con maggior tempestività le registrazioni. In quest’ottica, per ridurre ancora di più il carico di lavoro di poliziotti, carabinieri e finanzieri nell’attività operativa e investigativa, si sta già pensando all’evoluzione del progetto. “Grazie ad un software di ultima generazione –spiega il Prefetto di Pisa- si può passare in rassegna milioni di fotogrammi, così da individuare veicoli ed individui sospetti, realizzando una significativa riduzione delle risorse umane necessarie». Perché la necessità di maggiore sicurezza deve anche coniugarsi con il bisogno di contenere i costi capitalizzando le risorse a disposizione.


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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