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Lucca: acquisto merce senza pagare, truffa da 250mila euro

L'indagine è della Squadra Mobile di Lucca
L’indagine è della Squadra Mobile di Lucca

LUCCA – Scoperta una truffa da 250.000 euro, una cinquantina le aziende raggirate, 4 gli indagati tra cui una donna. Le indagini della Squadra Mobile di Lucca, avviate per il sospetto che un’azienda fosse coinvolta in qualche traffico di stupefacenti, hanno accertato che quella che si presentava come una società florida, prima nel settore della cantieristica navale poi in quello della carpenteria, in realtà sarebbe stata messa su al solo scopo di acquistare merce senza pagarla.

I movimenti sospetti segnalati riguardavano l’arrivo e la partenza delle forniture più varie, gasolio, parquet, pc, un muletto, ordinate e non pagate. Una truffa calcolata in 250.000 euro, vittime aziende toscane ed anche del Nord Italia. L’indagine è stata avviata nove mesi fa: ad allertare gli investigatori il proprietario di un capannone della zona di Guamo, nel comune di Capannori, per traffici sospetti da parte della ditta che da qualche mese si era insediata, in affitto, nel suo immobile. Accertamenti su un assegno con firma apocrifa rimasto insoluto ha riportato l’attenzione sulla ditta che ufficialmente si sarebbe dovuta occupare di cantieristica navale ma che ordinava materiali di tutti i tipi a più aziende, eludendo peraltro le disposizioni sull’Iva perché produceva semplicemente dichiarazioni di intento all’acquisto. I beni ordinati dalla ditta venivano stoccati solo per poche ore nel capannone, per poi sparire. Dopo circa tre mesi, quando sono arrivate in questura o in procura le prime querele, la società ha improvvisamente chiuso, salvo poi apparire nuovamente nel pisano, a S.Maria a Monte, con un nome ed un oggetto sociale diversi, ovvero il commercio all’ingrosso di materiali edili. Ed è nella ditta trasferita in provincia di Pisa che la squadra mobile di Lucca, dopo aver ricostruito le varie fasi ed i trucchi anche contabili della presunta attività truffaldina, ha fatto un blitz conclusivo, sequestrando l’intero capannone dove è stata trovata merce-refurtiva.

I quattro indagati, tra i 41 e i 50 anni, sono tutti residenti tra Pistoia, Montecatini, Pontedera e Altopascio. Le accuse loro contestate sono a vario titolo truffa continuata in concorso, falso, sostituzione di persona e favoreggiamento reale.


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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