Sangue infetto da epatite C scoperto in Toscana
FIRENZE – Due lotti di plasma infetto con il virus dell’epatite C sono stati scoperti in Toscana e distrutti prima che fossero lavorati per le trasfusioni. Si tratterebbe dell’equivalente di circa 20.000 donazioni di sangue raccolto da altrettanti donatori In Toscana e, in parte, in Friuli Venezia Giulia. Qualcuno di loro era evidentemente portatore del virus Hcv, ma i primi controlli avevano dato esito negativo.
Non ci sarebbero dunque rischi di contagio di alcun genere per le trasfusioni nei pazienti che necessitano di plasmaderivati, tranne il problema – non di poco conto – della mancanza improvvisa di quantità di plasma che avrebbe dovuto essere immesso nel normale canale di rifornimento agli ospedali. Un lotto equivarrebbe infatti ad alcune migliaia di litri di sangue.
Un danno anche economico di oltre 3 milioni di euro, se si pensa che per una singola raccolta di sangue il Servizio sanitario ha un costo di almeno 158 euro. Che in totale, per ventimila donazioni, fanno oltre 3 milioni. Buttati via. A cui si aggiunge il disappunto per 20 mila donatori che il loro sangue non è servito purtroppo a nessuno.
La scoperta è stata fatta nei giorni scorsi durante il doppio controllo nei laboratori della Kedrion di Lucca, l’azienda biofarmaceutica specializzata nello sviluppo, produzione, commercializzazione e distribuzione di farmaci plasma-derivati. Immediato il blocco della produzione e la distruzione del plasma infetto.
Il caso è seguito dal Centro Regionale Sangue della Regione Toscana, che si è già attivato per risalire alle cause del fatto. Soprattutto per capire in quale momento e dove qualcosa non ha funzionato, durante la varie fasi del processo di controllo successivo alla donazione.
AGGIORNAMENTO ore 01.00 dell’11 agosto 2013