Renzi: «Se vinciamo vanno avanti i bravi non quelli con la tessera»

PIOMBINO – «Se vinciamo noi vanno avanti quelli bravi e capaci, non quelli fedeli e che stanno all’ombra nascosti nelle sedi nazionali, quelli che hanno idee da condividere non tessere da mostrare». Così Matteo Renzi nell’intervento alla Festa Democratica di Piombino.
La sinistra immaginata da Renzi è quella che punta all’innovazione e non alla nostalgia, una sinistra che ha coraggio e non paura. «Si dice -ha sottolineato il sindaco di Firenze- che ci vuole la sinistra e io sono d’accordo. Ma dobbiamo intenderci su cosa vuol dire sinistra. C’è stata una sinistra capace di conquistare posizioni nel diritto del lavoro ma c’è stata anche la sinistra che in Parlamento si è astenuta sullo statuto dei lavoratori. C’è stata la sinistra degli innovatori e quella che ha votato contro i televisori a colori. Credo che la sinistra in questo Paese nel 2013 in Italia debba essere la sinistra che sceglie di mettere la residenza in un luogo che è la frontiera, non che è il museo, deve scegliere la parola curiosità non nostalgia, deve indicare l’innovazione non la conservazione, deve scegliere lo stile del coraggio non della paura. La sinistra che noi vogliamo costruire è una sinistra che rivendica il futuro non che commemora il passato e che alle prossime elezioni vuole vincere e non limitarsi a contare quanto siamo bravi tra di noi, che non ha paura di aprirsi e non quella che sta solo sulla fase della chiusura».
Quindi sul Congresso. «Usiamo il Congresso come una occasione per raccontare l’Italia che vogliamo costruire nel 2030 e nel 2040. Non dobbiamo usare il Congresso e le primarie per decidere chi ha il ciuffo o gli occhi più bellini. Anche perché gli occhi più belli ce li ha Cuperlo e quindi è inutile discutere».
Quindi il monito al Pd. «Serve il voto dei delusi dell’altra parte, sennò devi prendere ministri dell’altra parte» ha detto Renzi ribadendo l’appello ad andare alla ricerca dei voti del centrodestra, della Lega e del Movimento 5 Stelle.
«Andremo a conquistare l’Italia per mostrare il volto più bello dell’Italia –ha spiegato concludendo il suo intervento alla Festa del Pd a Piombino- Per cambiare il mondo non serve solo un leader serve un progetto, c’è bisogno di un modo nuovo di guardare il mondo e farlo insieme. Accanto al leader serve gente che si mette in gioco».

Andrea Donà
Paolo, battute a parte sui “bravi” di manzoniana memoria (guardi che tra i “tesserati e indottrinati” ci sono tantissime persone oneste e capaci, come peraltro tra gli esterni al Pd) ma chi deciderà chi è bravo e chi non lo è? Renzi da solo? No, grazie!
PAOLO
“…Se vinciamo vanno avanti quelli bravi e…” Ma dove li trova?? Sappiamo benissimo che i suoi compagni sono tutti tesserati e indottrinati. Ma forse alludeva ai “Bravi” di manzoniana memoria?