Meredith, difese: nuove perizie e questione di costituzionalità

FIRENZE – Al Palagiustizia di Firenze il nuovo processo d’appello è iniziato con l’udienza di stamani, dopo che la Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito da parte giudici d’appello di Perugia che aveva ribaltato la condanna di primo grado.
L’avvocato dei Kercher Francesco Maresca è «convinto della colpevolezza di Amanda e Raffaele». Assenti i due imputati ma presente anche Patrick Lumumba, inizialmente sospettato del delitto: «Amanda è scappata perché c’entra con la morte di Meredith. E’ colpevole». Il padre di Raffaele Sollecito ha detto di essere fiducioso ma di aver sentito il figlio «preoccupato».
Le difese di Amanda Knox e Raffaele Sollecito hanno chiesto alla Corte d’assise d’appello di Firenze di riaprire il dibattimento disponendo una serie di perizie e chiedendo di sollevare una questione di costituzionalità contro il rischio «di un giudizio all’infinito». Il difensore di Amanda, l’avvocato Carlo Dalla Vedova, ha presentato «istanza di legittimità costituzionale» per scongiurare il rischio che una persona possa essere sotto processo a vita. Secondo il legale questo sarebbe possibile alla luce del fatto che il reato non va in prescrizione e che potrebbe esserci una serie infinita di rinvii fra Corte d’assise d’appello e Cassazione. Chiesta nuova perizia genetica sul coltello.
Il difensore di Sollecito, l’avvocato Giulia Bongiorno, ha chiesto che la Corte «si concentri solo su prova affidabili e non sulle congetture, su quelle ossia che sono molto condizionate dal fatto che si tratta di un processo mediatico». Gli accertamenti scientifici chiesti dalla difesa di Sollecito mirano ad approfondire lo stato della scena del delitto. «Com’è possibile – ha chiesto l’avvocato Bongiorno- trovare enormi quantità di tracce di Guede e non una traccia di Amanda. Com’è possibile che l’unica traccia di Raffaele, che noi naturalmente contestiamo, sia solo sul gancetto?».
