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Gli abusi al Forteto è iniziato il processo. Nel riquadro il fondatore Rodolfo Fiesoli

Gli abusi del Forteto, a Firenze si è aperto il processo

Gli abusi al Forteto è iniziato il processo. Nel riquadro il fondatore Rodolfo Fiesoli
Gli abusi al Forteto è iniziato il processo. Nel riquadro il fondatore Rodolfo Fiesoli

FIRENZE – Si è aperto a Firenze il processo sulle vicende della comunità «Il Forteto» di Vicchio. Gli imputati sono 23: il fondatore, Rodolfo Fiesoli, e molti suoi collaboratori. L’inchiesta ha ipotizzato abusi sugli ospiti della comunità, tra cui minori dati in affidamento con il consenso dei tribunali e il sostegno di enti pubblici. I reati ipotizzati sono maltrattamenti e, solo a Fiesoli, violenza sessuale.

Secondo l’accusa, molti di quei piccoli sarebbero stati vittime di maltrattamenti da parte di Fiesoli, che li avrebbe costretti a lavorare e li avrebbe soggiogati psicologicamente, pure da adulti, imponendo loro pratiche omosessuali e rigide regole di vita e di comportamento. Di alcuni di loro Fiesoli avrebbe abusato sessualmente. Gli altri indagati -fra i quali genitori affidatari dei piccoli, componenti della comunità- avrebbero aiutato Fiesoli. Della vicenda si è occupata anche una commissione d’inchiesta del Consiglio regionale toscano che, nella relazione finale, ricorda come numerosi politici «a vario titolo e con differenti modalità, passano al Forteto come Piero Fassino, Vittoria Franco, Susanna Camusso, Rosy Bindi, Livia Turco, Antonio Di Pietro, Tina Anselmi, Claudio Martini, Riccardo Nencini. Si va da chi compie un rapido passaggio in vista di prossime elezioni, a chi scrive prefazioni per le pubblicazioni editoriali del Forteto, a chi, magari anche solo per territorialità, diviene frequentatore più assiduo». Fra i testimoni richiesti da uno degli imputati ci sono anche Rosy Bindi e Massimo D’Alema.

«Per noi questo processo è già un risultato, finalmente si potrà fare luce su tutta la vicenda». Lo ha detto Sergio Pietracito, presidente dell’associazione vittime del Forteto, entrando in tribunale a Firenze per la prima udienza del processo. In aula per la prima udienza nessun imputato presente.

«Finalmente -ha spiegato Pietracito- si comincia a capire che si trattava di un regno con un despota. Tutto ciò che si vedeva dall’esterno era una farsa, ma l’altra faccia della medaglia è una tragedia umana che ha riguardato tanti ragazzi, anche quelli affidati al Forteto anche con irresponsabili decisioni dei tribunali dei minori».


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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