Meredith seconda udienza, affidata la perizia sul coltello e teste ritratta

FIRENZE – La Corte d’appello di Firenze ha affidato a due ufficiali dei carabinieri del Ris di Roma, la perizia sulla traccia di Dna rilevata sul coltello sequestrato in casa di Raffaele Sollecito, ma non ancora analizzata. Per l’accusa si tratta dell’arma del delitto. Nell’ordinanza si chiede ai periti di esprimersi «sull’attribuzione della traccia, se sia riconducibile a Meredith o a Guede». I giudici chiedono anche di valutare se sia in quantità sufficiente all’analisi. «Andiamo ad esaminare qualcosa che non sappiamo nemmeno se sia esistente -ha spiegato il presidente della Corte, Alessandro Nencini- Se non si trova o se è conservata in modo che non si possa fare un esame proficuo, i periti ce lo dicano subito».
L’esame si svolgerà il 10 ottobre nella sede del Ris di Roma, alla presenza dei consulenti di parte. Se non saranno trovate tracce esaminabili i periti dovranno subito comunicarlo alla Corte. In caso contrario, il deposito dei risultati dell’esame è previsto per il 31 ottobre. La prossima udienza sarà quella del 6 novembre: o verranno esaminati i periti dei consulenti di parte (nel caso in cui l’esame del Dna abbia dato un esito) o inizierà la discussione con l’intervento del procuratore generale.
In aula è stato sentito il testimone Luciano Aviello. «Io non cambierò mai idea. E’ mio fratello il colpevole. Non sono stati né Amanda né Raffaele» ha detto. Aviello, in passato, aveva invece smentito questa dichiarazione, sostenendo di averla inventata perché pagato per farlo. Aviello si è presentato come Lucia, spiegando alla corte che è in corso il suo cambiamento di sesso. Il fratello Antonio, accusato dell’omicidio di Meredith Kercher, è morto. Durante l’interrogatorio del pm Alessandro Crini, Aviello, di fatto ha confermato la sua prima versione e che suo fratello avrebbe agito non per commettere un omicidio, ma per il furto di un quadro su commissione.

I commenti degli avvocati delle difese e delle parti civili. «La Corte vuole capire esattamente se ci sono profili genetici della vittima o del condannato Rudy Guede e portarli nel processo» ha detto l’avvocato Francesco Maresca, difensore della famiglia di Meredith Kercher a proposito dell’affidamento della perizia genetica sulla lama del coltello sequestrato in casa di Raffaele Sollecito. «Non penso che la perizia possa spostare le cose. E’ tutto agli atti -ha aggiunto Maresca- e la Corte penso che possa avere gli elementi per un giudizio sereno ed equilibrato. Luciano Aviello è un mitomane con tanti problemi».
«Siamo assolutamente tranquilli sull’esito della perizia del reperto e sappiamo dagli atti che su tutta la lama del coltello non ci sono tracce organiche ma, pare, solo amido» ha spiegato l’avvocato Luciano Ghirga difensore di Amanda Knox con cui si scambia sms sull’andamento del processo. «Vive un dramma personale legato al processo» ha spiegato.
«Raffaele deve venire in aula, è interessato a fare una dichiarazione spontanea». Lo ha annunciato uno dei difensori di Raffaele Sollecito, l’avvocato Giulia Bongiorno, ribadendo che il suo assistito parteciperà a qualche udienza del processo in corso in Corte d’assise d’appello a Firenze, ma senza specificare quando. Commentando l’affidamento di una perizia sulla traccia trovata sul coltello sequestrato in casa di Sollecito, che l’accusa ritiene essere l’arma del delitto, l’avvocato Bongiorno ha detto di sperare che dia dei risultati «perché emergerebbe ancora di più l’innocenza di Sollecito. Se si dovessero trovare delle tracce sul coltello, emergerebbe che certamente non sono di Sollecito, e vedremo se sono di Guede. Ma è importante questo accertamento di carattere scientifico».
