Crisi, Federconsumatori: una famiglia su tre ha modificato i consumi alimentari

FIRENZE – Meno soldi in tasca e di conseguenza hanno modificato i propri consumi. Si rinuncia ad alcuni beni, se ne comprano altri di minor costo, si va meno fuori la sera. E per il futuro non ci si aspetta molto di meglio. Sono questi i risultati del questionario promosso da Federconsumatori.

Il report è stato presentato a Firenze. Lo studio si basa su un campione di 2.464 risposte, 1.240 maschi e 1.224 femmine: il 10,8% ha tra i 16 e i 30 anni, il 31% ha più di 60 anni, il 57,5% ha tra 31 e 60 anni. Di tutti questi, la metà è laureata o diplomata. Il campione comprende gran parte del mondo delle professioni (studenti, disoccupati, casalinghe, dipendenti privati o pubblici, autonomi, professionisti, pensionati).

Per il 75% il tenore di vita e il potere d’acquisto della propria famiglia è peggiorato. Più dell’80% ha modificato anche di molto i propri consumi.

Più del 50% ha rinunciato all’acquisto di alcuni beni e servizi o acquistando prodotti di minor costo e non di marca: una famiglia su tre ha modificato sensibilmente i consumi alimentari e che tre su quattro hanno ridotto le spese per ristoranti e pizzerie, mentre il 56% ha rinunciato a libri, cinema e teatro e il 67% ha diminuito gli esborsi per vacanze e divertimenti.

Il 72% si è buttato sulla grande distribuzione a discapito dei negozi tradizionali, e il 34% ha iniziato ad acquistare direttamente dal produttore.

Capitolo Internet: il 58% non fa acquisti online, mentre un 14% lo fa oltre sei volte l’anno.

Prospettive: per il 62% le condizioni economiche in futuro peggioreranno ulteriormente, mentre quasi il 70% ha dovuto ricorrere ai suoi risparmi anche per spese non importanti, sotto la retribuzione mensile.

Uno su cinque ha poi dovuto chiedere prestiti per tirare avanti, e uno su quattro si fa aiutare significativamente dai famigliari.