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Renzi: «Avrei preferito battere Berlusconi nelle urne»

Tanti temi affrontati da Renzi nella sua newsletter
Tanti temi affrontati da Renzi nella sua newsletter

FIRENZE – «Ho grande rispetto per le questioni personali di Berlusconi, perché non  sono uno di quelli che gioisce per le difficoltà altrui: io avrei preferito batterlo nelle urne, non nelle aule di tribunale. Aggiungo, non riesco ad apprezzare quelli che per vent’anni hanno fatto tutto ciò che Berlusconi ha chiesto, ottenendo prebende e oggi si ergono a paladini dell’antiberlusconismo». Lo scrive Matteo Renzi nella sua enews.

Il sindaco di Firenze sprona poi la politica a pensare alla gente: «Occupiamoci dei problemi delle famiglie italiane, di tutti gli italiani, non solo di un italiano. La disoccupazione galoppa e noi pensiamo se votare segreto o palese? E perché mai? Per consentire a chi non ha il coraggio delle proprie azioni di dire una cosa e votare l’opposto? I senatori sono ben pagati per la propria attività e sono in Parlamento per le proprie idee sarebbe davvero curioso se oggi se ne vergognassero al punto da nascondersi dietro il voto segreto. Ci mettano la faccia e votino. Però nel frattempo, possiamo parlare di Italia?».

Renzi crede che il governo reggerà comunque. «Non credo che la vicenda decadenza porterà problemi al Governo, perché un mese fa Berlusconi ha provato a far cadere l’Esecutivo e non ce l’ha fatta: dunque la maggioranza c’è a prescindere da Berlusconi. Il voto non è sul destino politico di Berlusconi, segnato da una condanna in via definitiva per evasione fiscale e dall’imminente interdizione, oltre alla decadenza».

«Alla Leopolda abbiamo raccolto 10.728 euro online, 9575 euro di merchandising: la politica si può fare senza un centesimo pubblico e con la trasparenza totale. Per chi vuole è ancora possibile dare un contributo, puntiamo a raggiungere 25mila euro» scrive Renzi.

Fisco da rivoluzionare: «Il Pdl sul fisco ci ha inchiodato per mesi solo su Imu e Iva. E abbiamo visto i risultati. Adesso evitiamo di continuare a guardare il dito mentre qualcuno indica la luna. Il problema non è il contante o l’Imu. E’ il nostro fisco che va radicalmente rivoluzionato».

Costi politica: il Cnel non serve a nulla, aboliamolo. «Il Cnel -sostiene Renzi- non serve a nulla. Nulla, eh! Però sta in Costituzione. Già che hanno deciso di cambiare la Costituzione, ci fanno la cortesia di abolire anche il Cnel? Non ci salviamo il bilancio dello Stato: parliamo di qualche decina di milioni di euro, mentre l’ordine di grandezza dei conti pubblici si misura in centinaia di miliardi di euro. Ma la credibilità delle Istituzioni passa anche dai simboli. Via il Cnel, per favore. Con i suoi viaggi, i suoi contratti, i suoi contributi culturali. Non è che va abolito solo il Cnel sia chiaro. Ma intanto se iniziamo da qui non si offende nessuno, vero?».

Vergogna per qualche professionista dell’ideologia. «Il dolore per il suicidio di  Simone ci impone di vincere una battaglia culturale: nessuna legge antiomofobia risolverà il problema educativo, lo sappiamo. L’angoscia per le due ragazzine di Roma, 14 e 15 anni, che si prostituivano nei quartieri bene della città. Sono sconvolto da due giorni. C’è anche un altro sentimento, la vergogna» scrive il sindaco nella sua newsletter.

Renzi si è poi soffermato sulla polemica fiorentina sul cimitero dei neonati. «Si tra di un’iniziativa del Comune di Firenze, doverosa e semplice: la possibilità per i genitori dei bimbi nati morti di seppellire i propri figli anziché considerarli rifiuti speciali. Si è cercato addirittura di trasferire questo dibattito in un’occasione di polemica congressuale. Possiamo fare politica senza strumentalizzare il dolore di una madre, o di un padre, che perde un figlio prima che questi veda la luce? La vergogna, in questo caso, è tutta per qualche professionista dell’ideologia: non avrei mai immaginato che il livore contro di me arrivasse a questo punto. Mi spiace, ma mi spiace per loro».


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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