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L'olio extravergine toscano Igp

Olio, l’export toscano verso i 500 milioni di euro

L'olio extravergine toscano Igp
L’olio extravergine toscano Igp

FIRENZE – L’olio toscano esportato all’estero si appresta a superare i 500milioni di euro in valore. Quasi il doppio rispetto al 2003. Sono aumentate del 18,3% le esportazioni con 258milioni di valore esportato rispetto al semestre dell’anno prima. Sulle tavole dei consumatori stranieri finiranno tra gli 80-90 mila quintali di olio tracciato e certificato dei 160mila quintali previsti dalla campagna olivicola confermando un trend in crescita ma dando vita al contempo ad un paradosso incredibile: appena 3 bottiglie di olio certificato su 10 saranno consumate nel nostro paese; tutto il resto, 7 su 10 quindi, sarà esportato ad ulteriore prova che il consumatore straniero apprezza (ed acquista) di più l’olio extravergine di qualità.

Il 70% dell’olio toscano Igp destinato all’estero finirà in particolare negli Stati Uniti seguito da Germania, Regno Unito, Giappone, Canada, ma anche Cina, Russia e Brasile. L’analisi è di Coldiretti Toscana e Consorzio di Tutela per l’olio extravergine toscano Igp in occasione dell’apertura della campagna olivicola 2013 sulla base dell’elaborazione dei dati forniti dall’Istat e dallo stesso Consorzio.

Purtroppo non è tutto oro quello che luccica. La Toscana, prima regione italiana per export di olio, è diventata terra di conquista per multinazionali e grandi gruppi industriali che l’hanno trasformata in una piattaforma di passaggio e confezionamento di molti prodotti, olio incluso, legati al Made in Italy agroalimentare. Non è quindi un caso che in Toscana ci sia la concentrazioni più significativa di produttori (17,3%) e trasformatori (16,9%) dove a prevalere sono proprio gli operatori oleari con 325 molitori e 721 imbottigliatori.

Il principe della dieta mediterranea esportato soprattutto all'estero
Il principe della dieta mediterranea esportato soprattutto all’estero

Ad ogni litro d’olio prodotto nella nostra regione corrispondono 10 litri di olio imbottigliato che finisce negli scaffali nazionali e soprattutto internazionali dando così vita alla parabola della moltiplicazione dell’extravergine. Nella regione regina di qualità ben 5 dei 43 extravergine italiani riconosciuti dalla comunità europea secondo l’ultimo rapporto Istat con 4 Dop (Terre di Siena,Chianti Classico, Lucca, Seggiano) e 1 Igp (Toscano Igp), si produce appena il 4% dell’olio nazionale ma se ne imbottiglia e commercializza il 36-37%; 10 volte l’olio che i nostri 17milioni di olivi sarebbero in grado di sostenere. La parte mancante di quel 36%-37% che gonfia la capacità produttiva toscana arriva dall’estero, Tunisia, Spagna, Grecia, per essere miscelata e confusa con l’olio toscano attraverso marchi famosi sinonimo di garanzia di qualità ed italianità.

Ecco perché la legge salva-olio voluta e sostenuta da Coldiretti, assume un valore chiave nella lotta alle contraffazioni e al furto del Made in Italy agroalimentare in quella che sarà la prima effettiva campagna olivicola dopo la sua definitiva entrata in vigore. Obiettivo della legge è porre fine ad una pericolosa proliferazione di truffe e inganni, svelando il mistero delle tante anomalie di un mercato dove alcuni oli sono venduti a prezzi che non coprono neanche i costi di raccolta delle olive in Italia, ma con etichette che riportano la bandiera tricolore in bella evidenza.


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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