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Pd, rush finale verso le primarie
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FIRENZE – Ci saranno i tre sfidanti delle primarie. Matteo Renzi, Gianni Cuperlo e Giuseppe Civati avranno la loro investitura ufficiale oggi, nella Convenzione Pd. Sarà formalizzato il risultato del voto degli iscritti, che esclude il quarto classificato: Gianni Pittella. Per partecipare alla convenzione del Pd Matteo Renzi rinuncia a correre alla maratona di Firenze. Per lui si preannuncia come una tappa fondamentale nella corsa per la segreteria.
Non ci sarà invece il premier, Enrico Letta che invierà un messaggio: il Pd deve imparare la lezione dal passato, se si dividerà rischierà di perdere di nuovo. Il contenuto del messaggio del premier, un imput rivolto a Renzi nella speranza di una collaborazione serena.
Lavori aperti dalle 10 all’hotel Ergife di Roma. Il voto degli iscritti recita 46,7% a Matteo Renzi, il 38,4 a Gianni Cuperlo, il 9,2 a Pippo Civati e circa il 6 a Gianni Pittella (escluso dalla competizione nei gazebo). Prenderà la parola il segretario uscente, Epifani, poi i tre candidati illustreranno le loro piattaforme programmatiche.
![Renzi, Cuperlo, Civati i tre sfidanti per la segreteria del Pd](https://i0.wp.com/www.firenzepost.it/wp-content/uploads/2013/11/Renzi-Cuperlo-Civati-i-tre-sfidanti-per-la-segreteria-del-Pd.jpg?resize=523%2C480)
Sulla convenzione incombe però soprattutto il caso Salerno: la commissione di garanzia del partito ha infatti congelato il voto congressuale nella città, dove Renzi ha ottenuto il 97% grazie anche al sostegno del sindaco e viceministro Vincenzo De Luca.
Renzi ha trascorso le ultime 24 quasi in silenzio. Ha promesso alle Iene che «farà il bravo» con D’Alema, con cui è stato protagonista di una durissima querelle a distanza, ha annunciato che per l’8 dicembre resterà nella sua Firenze a seguire i risultati delle primarie del Pd. In compenso il sindaco è stato messo ancora una volta nel mirino da Stefano Fassina. Il viceministro dell’Economia, esponente del fronte cuperliano, lo ha accusato di minare l’esistenza del governo Letta quando insiste a dire che l’esecutivo deve attuare l’agenda del Pd.