Femminicidio, quest’anno in Italia uccise 128 donne
FIRENZE – Quasi sempre l’omicida è il partner o l’ex. 128 donne sono state uccise in Italia da inizio 2013. Un’impressionante escalation di violenza che il più delle volte esplode tra le mura domestiche, contro cui oggi le donne si mobilitano in tutto il mondo.
Nei primi sei mesi del 2013 le richieste di aiuto di donne vittime di stalking al numero del Telefono Rosa sono aumentate di circa il 10%. Secondo il Rapporto Eures, tra il 2000 e il 2012 in Italia sono state assassinate 2.220 donne, una media di 171 omicidi l’anno, uno ogni due giorni. E il 70,7% dei delitti è avvenuto nell’ambito familiare o affettivo.
Il responsabile della violenza è nel 48% dei casi il marito, nel 12% il convivente nel 23% l’ex partner. Un uomo tra i 35 e i 54 anni nel 61% dei casi, un impiegato nel 21%, una persona istruita (il 46% ha la licenza media superiore e il 19% la laurea). Il persecutore non fa poi in genere uso di alcol e di droghe (63%).
Anche il profilo della donna-vittima corrisponde a quello di una persona normale: di età compresa fra i 35 e 54 anni, con la licenza media superiore nel 53% dei casi e la laurea nel 22%.
La violenza subita dalle donne ogni anno ha un costo economico e sociale di quasi 17 miliardi di euro, l’equivalente di tre manovre finanziarie, il triplo della spesa pagata dal nostro Paese ogni anno per incidenti stradali.
Che il problema sia essenzialmente culturale lo conferma l’esito di uno studio condotto dall’Associazione europea disturbi da attacchi di panico: sette uomini su dieci, pur condannando le aggressioni, rilevano che potrebbe essere stata la donna oggetto della violenza ad aver provocato una reazione violenta nell’uomo. La stessa percentuale poi considera il tradimento di una donna più grave di quello dell’uomo e tende a giudicare negativamente una donna che veste in modo provocante.