Skip to main content
Il ministro Cancellieri ed il caso Fonsai-Ligresti

Giudici di pace in sciopero

Il ministro Anna Maria Cancellieri al carcere fiorentino di Sollicciano
Il ministro Anna Maria Cancellieri al carcere fiorentino di Sollicciano

I Giudici di pace sono in sciopero.  L’incontro con il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri non ha risolto neppure un problema di quelli sul tappeto e anche questa settimana niente udienze. Tra il Governo che resta sordo alle loro istanze e i giudici che protestano, a rimetterci sono però i cittadini. Allo sciopero, che andrà avanti fino al 6 dicembre, sta aderendo il 90% dei giudici di pace in servizio, che su un organico previsto di 4690 ne conta appena 2041.

DIRITTI  – Chiedono un minimo di stabilità; tutti i loro incarichi sono in scadenza e si prevede che vi sarà una proroga di un solo anno, contro i quattro promessi a luglio dal ministro Cancellieri. Reclamano anche un minimo di tutela, visto che non hanno diritto alle ferie, alla pensione e, dopo sei mesi di assenza, anche se dovuti a problemi di salute, vengono mandati a casa.

INCONTRO – Lo sciopero ha comportato e comporta il rinvio di circa 200.000 procedimenti, che coinvolgono circa 400mila persone. II Ministero della giustizia non sembra preoccupato di tale situazione. L’unico risultato sinora ottenuto dai giudici di pace è stato quello di un incontro con la guardasigilli e i dirigenti del dicastero, definito però dall’Unagipa (Unione nazionale giudici di pace) estremamente negativo. Il ministro sembra abbia taciuto sulle sue precedenti promesse, disattese, e il colloquio si è concluso con la proposta di un tavolo di lavoro da aprire a metà gennaio. «La delegazione dell’Unagipa – hanno specificato in una nota il presidente e il segretario generale – dopo aver controbattuto con determinazione alle affermazioni del ministro e del suo staff circa le difficoltà per l’accoglimento delle nostre richieste, ha chiesto al ministro di esprimere almeno una posizione pregiudiziale sulla continuità del rapporto dei giudici di pace, quale condizione indispensabile per l’avvio di un confronto produttivo. Ma il ministro e il suo staff non hanno voluto dare una risposta, disattendendo le note aperture manifestate dalla stessa Cancellieri il 17 luglio».

PROTESTA- A questo punto la protesta continuerà. Le associazioni di categoria si rivolgeranno anche alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Nota l’Unagipa: vedere un giudice costretto a fare udienza mentre è debilitato dalla chemioterapia o una giudice che deve stare in aula pochi giorni prima del parto, soltanto perché, se si assenta, perde il posto, non è degno di un Paese civile. E, aggiungiamo noi, non è civile un Paese che nega la giustizia a migliaia di suoi cittadini. Una nuova eccellente prova dell’efficienza del ministro Cancellieri.

giudici di pace, giustizia, sciopero


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741