Fiorentina, è ufficiale: «Gomez non rientra a breve»

FIRENZE. Indiscrezioni confermate. Il rientro di Mario Gomez non avverrà a breve, con ogni probabilità ormai dopo Natale. A ufficializzarlo, il report medico del dottor Paolo Manetti. Ecco le parole del sanitario viola che sgombrano il campo dai dubbi anche dal fatto che il giocatore voglia andarci cauto perché sente dolore: il problema è l’infiammazione alla ormai famigerata zampa d’oca.
VICINO AL LEGAMENTO LESIONATO. «Le terapie eseguite – spiega Manetti – hanno aiutato ad alleviare la sintomatologia dolorosa ma non l’hanno eliminata del tutto. L’ultima fase relativa all’ingresso in campo non è ancora prevista. L’infiammazione del giocatore è alla parte finale di un tendine che si chiama zampa d’oca che passa a ponte sul legamento che aveva subito l’infortunio.
DEVE PASSARE IL DOLORE. «Stiamo effettuando – continua il medico – tutte le terapie del caso, anche infiltrazione che comportano la necessità di far riposare l’atleta. Ancora non è possibile stabilire se il giocatore quando rientrerà, se col Bologna o contro il Sassuolo. Il rientro non è previsto a breve ma prima dobbiamo aspettare che la sintomatologia dolorosa sia superata».
LUI VORREBBE PASSARCI SOPRA. «Il riposo iniziale è servito per evitare l’operazione al giocatore e la stabilizzazione del legamento, che era quasi completamente rotto, è avvenuta grazie alla stabilizzazione. La soluzione è stata dunque riabilitativa e non chirurgica. . Siamo in contatto anche con specialisti. Mario – conclude il dottore della Fiorentina – è un professionista che non soffre il dolore: sarebbe anche disposto a passarci sopra, ma la soluzione non è quella».
CONTINUI RINVII. Insomma, Montella deve continuare a farne a meno: il fatto che non sia mai rientrato in gruppo era ovviamente un’avvisaglia importante: i tifosi sono comunque un po’ delusi, perché Gomez era stato sul punto di rientrare già dopo la sosta ma poi questa sopraggiunta infiammazione, curata anche a Monaco di Baviera, ha complicato maledettamente ogni cosa. Il calvario, insomma, continua.
