Fiorentina, tutto facile col Bologna: 3-0 e quarto posto
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FIRENZE – Più che un derby è sembrata un’amichevole del giovedì. Con una squadra (la Fiorentina) a giocare al gatto col topo con un Bologna davvero troppo arrendevole per non far pensare a un esonero di Pioli già prima della sosta natalizia. È finita 3-0 (prima zampata di Ilicic, gol del «solito» Borja Valero e strepitoso suggello di Rossi) ma il punteggio poteva essere anche molto più ampio. Ai tifosi di casa comunque basta e avanza: hanno passato gli ultimi 20 minuti a inveire contro la Juve, oltre a che a «fare gli auguri» alla propria squadra del cuore nell’ultimo match dell’anno al Franchi.
FUORI PIZARRO E PASQUAL. Un po’ a sorpresa, Montella torna alla difesa a tre escludendo dall’undici iniziale Pasqual e Pizarro: dentro dal primo minuto Mati Fernandez a centrocampo, con Ilicic e Vargas inedita coppia a sostegno di Rossi che torna al suo posto al centro dell’attacco dopo il riposo in Europa League. Forze fresche, dunque, anche perché mentre i viola hanno giocato l’ultima gara 72 ore fa, la squadra di Pioli ha preparato questo match addirittura per 9 giorni.
BUON INIZIO BOLOGNA MA E’ UN FUOCO DI PAGLIA. E gli ospiti provano a spingere subito in avvio. Neppure un giro d’orologio e Cristaldo, in diagonale, costringe Neto alla prima deviazione in corner dell’incontro. I viola non sembrano nella loro miglior giornata: nella prima parte del match fanno molto fatica a costruire il solito gioco fatto di possesso e aperture ariose. Ma cambierà tutto molto presto.
FINALMENTE ILICIC: 1-0. Il primo tentativo dei viola arriva al 12′, con il solito Cuadrado che – da lontano – impegna Curci. È come se per la squadra di Montella suonasse la sveglia perché dopo appena 60 secondi Josip Ilicic lascia la prima traccia importante da quando è arrivato a Firenze. Sfrutta un retropassaggio sbagliato di Khrin, porta a spasso tutta la difesa ospite e, dal limite, in scivolata riesce a trovare il pertugio giusto per superare in diagonale il portiere rossoblù. Gasato, lo sloveno prova la serpentina anche in altre circostanze: chissà che non sia la svolta per la sua stagione fin qui decisamente opaca.
CUADRADO E ROSSI A UN PASSO DAL RADDOPPIO. Il Bologna accusa tremendamente il colpo e sbanda. Al 22′ i viola vanno vicinissimi al 2-0. Splendida ripartenza di Borja Valero che mette Cuadrado con l’intera metà a campo a disposizione per presentarsi davanti a Curci. Questa volta però l’estremo difensore ospite ipnotizza il colombiano riuscendo a deviare, di piede, in calcio d’angolo. E poco dopo si ripete. Ad arrivare, solo, davanti a Curci al 27′ è Rossi liberato da un sontuoso colpo di tacco di Mati Fernandez. Neppure Pepito, però, sa eludere il piedone del portiere del Bologna.
BORJA VALERO NON SBAGLIA: 2-0 E APPLAUSI. Ma il gol viola è nell’aria e diventa realtà al 29′. Pepito si traveste da assist man e libera Borja Valero: il “piattone” dello spagnolo non lascia scampo a Curci. Partita virtualmente chiusa in neppure mezzora e panchina di Pioli che comincia a scricchiolare fortemente. Anche perché pure in chiusura di primo tempo i felsinei si limitano ad assistere allo show viola che strappa applausi a ripetizione ai 30.000 del Franchi. L’impressione è che solo un miracolo negli spogliatoi possa salvare il Bologna e – forse – il posto al suo allenatore.
LA DOPPIA MOSSA (DELLA DISPERAZIONE) DI PIOLI. Che nell’intervallo rivolta come il calzino la sua squadra inserendo Mantovani e Bianchi al posto degli inconcludenti Laxalt e Cristaldo. Ma l’unica cosa che pare cambiare davvero rispetto alla prima frazione sono le luci dei riflettori del Franchi accesi fin da subito nonostante la giornata tutt’altro che invernale.
IL CAPOLAVORO DI PEPITO. Ma non cambia praticamente nulla. I viola abbassano il ritmo ma restano comunque padroni assoluti del campo. E dopo aver fallito il tris di tacco in mischia, Rossi trova il suo centro numero 13. Borja Valero trova l’ennesimo passaggio illuminante: Pepito stoppa alla perfezione e supera con un sontuoso pallonetto che s’insacca docile docile nella porta del malcapitato Curci. La sostituzione di un quarto d’ora più tardi – si rivede Rebic – non può che coincidere con l’ennesima standing ovation stagionale per il nuovo idolo dei tifosi viola.
POKER SFIORATO E FESTA VIOLA. L’ultima parte di gara serve solo per gli altri cambi (Joaquin per Ilicic, Compper per Tomovic ), a Vargas, Aquilani e Joaquin per sfiorare addirittura il quarto gol e per qualche timido tentativo del Bologna di segnare il gol della bandiera. Ma soprattutto serve per la festa del popolo viola, già proiettato sulla sfida a distanza in Europa League con la Juventus: domani a Nyon si conoscerà l’avversario nei sedicesimi che, a una squadra in questa condizione, non potrà però fare paura qualunque sia.
