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Lavoro, la crisi ha distrutto la speranza

Con la crisi persi 1,8 milioni di posti di lavoro, raddoppiati i poveri

Lavoro, la crisi ha distrutto la speranza
Lavoro, la crisi ha distrutto la speranza

FIRENZE – Dall’inizio della crisi (fine 2007) si sono persi 1 milione e 810 mila posti di lavoro. L’occupazione è rimasta ferma nella seconda metà del 2013 e ripartirà dal 2014. Si dovrebbe così arrestare l’emorragia occupazionale: per l’anno prossimo il Centro studi di Confindustria prevede un +0,1%, per il 2015 un +0,5%.

Il Centro studi di Confindustria rivede in leggero rialzo il tasso di disoccupazione del 2013, dal 12,1% stimato a settembre al 12,2% indicato nelle previsioni diffuse oggi. Il tasso di disoccupazione comunque resta stabile oltre il 12% anche nel 2014 (12,3%) e nel 2015 (12,2%).

Le persone a cui manca il lavoro, totalmente o parzialmente, sono 7,3 milioni, due volte la cifra di sei anni fa. Anche i poveri sono raddoppiati a 4,8 milioni. Le famiglie hanno tagliato sette settimane di consumi, ossia 5.037 euro in media l’anno.

Il 2013 si chiuderà peggio delle attese stima il centro studi di Confindustria che ha rivisto dal -1,6% al -1,8% le stime per il Pil. Resta invariata al +0,7% la previsione di crescita per il 2014. Mentre gli economisti di via dell’Astronomia nella prima stima sul 2015 prevedono una crescita dell’1,2%.

L’impatto sulla crescita della Legge di Stabilità all’esame del Parlamento sarà «molto piccolo», dello 0,1 o 0,2 punti sul Pil del 2014.

La pressione fiscale sale al 44,3% del Pil nel 2013 e al 44,2% nel 2014, per poi scendere al 43,9% nel 2015. E’ la stima del Centro studi di Confindustria.

Il debito pubblico è previsto salire al 132,6% del Pil nel 2013 al lordo dei sostegni ai fondi di stabilità europei ed al 133,7% nel 2014. Inizierà a calare nel 2015 quando sarà al 132% del Pil.


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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