Due morti accoltellati a Massa, una storia di risse e agguati

MASSA CARRARA – Una lotta tra ragazzi, un’escalation di risse finta con due giovani morti accoltellati a Massa: Enrico Baria, 30 anni, e Andrea Fruzzetti, 23 anni compiuti proprio il 25 dicembre, entrambi di Montignoso. In manette invece è finito un ventunenne, è in stato di fermo, sarebbe l’omicida. Non era solo quando è partito l’assalto contro il gruppo rivale.
Un vero e proprio agguato, iniziato in un circolo e culminato in piazza Mercurio. Chi indaga ha cercato di mascherare dicendo che la lite si è scatenata per futili motivi ingigantiti dall’alcol. Ma non è questa la pista che sta seguendo la procura. Gli inquirenti hanno accostato il duplice omicidio di Natale con l’accoltellamento in una discoteca del Cinquale avvenuto sabato scorso. E per il quale un ventiseienne, Giacomo Pucci, è stato arrestato. Episodio collegato a due zuffe avvenute tra ottobre e novembre.
I componenti dei gruppi si sfidavano da tempo. Attraverso i social network, con foto di feriti a letto, annunciavano vendetta e prove di forza. Ma questa volta ci sono stati due morti.
Ma cosa è avvenuto nella notte di Natale? Un gruppo di amici stava festeggiando il compleanno di Andrea Fruzzetti e si sta scambiando gli auguri in un circolo del centro storico. Ad un certo punto sono entrati altri ragazzi, mandati via perché poco graditi. Ma alle quattro quando tutti escono ridendo e scherzando parte l’assalto. L’unica certezza sembra che si stato il ventunenne, in stato di fermo, a colpire con il coltello Andrea Fruzzetti. Da qui è nato il parapiglia e resta coinvolto pure Enrico Baria. I due vengono raggiunti al cuore e da altre pugnalate. Il ventunenne è stato descritto come una furia, ha altri due, alle mani e su una gamba. Uno è il fratello di una delle vittime. Poi la fuga, durata poco perché in mattinata i carabinieri lo hanno trovato in casa della sorella a Pontremoli.
Il magistrato ha dato l’incarico di effettuare le autopsie sui corpi dei ragazzi. L’esame autoptico verrà svolto il giorno di Santo Stefano all’ospedale Versilia.
«Molti ragazzi oggi fanno delle cose senza rendersi conto di quello che fanno, c’è un problema diciamo culturale delle nuove generazioni: messe al riparo da tutto mentre crescono, non si rendono conto di quelle che sono le sofferenze umane, cosa il loro comportamento può provocare in fatto di danni, quello che significa una morte, non si rendono conto della gravità di quello che fanno». E’ l’amara riflessione del procuratore capo di Massa Carrara Aldo Giubilaro. Il procuratore spiega che al momento non è ancora chiaro il contesto in cui è maturata la lite degenerata nel duplice omicidio, i carabinieri stanno ancora sentendo i testimoni e ci sono da sentire i feriti.
Alla domanda poi se sia in corso una guerra tra bande-gruppi Giubilaro risponde: «Può anche darsi che questa sia una manifestazione ma finora non c’erano elementi».
