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Palazzi vuoti e pericolanti, uno schiaffo per Firenze

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Lo stabile vuoto di via Masaccio

Il palazzo di via Masaccio a Firenze, già sede Telecom, vuoto da anni, è pericolante. Le transenne impediscono il passaggio dei pedoni lungo il marciapiede che costeggia la facciata dello stabile, costringendoli a attraversamenti, possibili a distanza di qualche decina di metri, o a procedere a lato delle transenne, col rischio di essere travolti dalle auto. Già la situazione dello stabile vuoto creava problemi per la presenza di strani personaggi all’interno dell’ingresso, specialmente di notte. Le finestre sulla facciata, aperte all’azione degli agenti atmosferici, accentuano la situazione di degrado. Adesso si aggiunge anche il pericolo per l’incolumità delle persone.

DEGRADO – Tenuto conto della recente occupazione dell’ex Collegio alla Querce in via della Piazzola, anch’esso vuoto da lungo tempo, e di altre in atto, forse è necessario che il comune rifletta sulle situazioni di abbandono, degrado e conseguenti occupazioni di stabili. Per ridurre la possibilità che si ripetano situazioni simili a quelle degli immobili citati, potrebbero essere semplificate le procedure per le autorizzazioni e le variazioni di destinazione, resi più snelli i permessi, agevolando in tal modo il riutilizzo di stabili degradati. Anche i proprietari dovrebbero essere invitati a blindare gli accessi (cosa non molto facile, soprattutto per edifici enormi). In presenza di molte situazioni d’occupazione illegale prefettura, forze dell’ordine e comune sono intervenuti spesso, nei limiti delle loro competenze e possibilità, per realizzare sgomberi che consentissero una sistemazione, anche provvisoria, a chi ne aveva diritto. Quando, ad esempio, nel 2011, si trattò di sgomberare un edificio, occupato abusivamente da lungo tempo, ricordo che prefettura e comune consigliarono all’Istituto assicurativo, proprietario dell’immobile, di renderlo subito inaccessibile. E infatti non è stato rioccupato.

PIANO D’INTERVENTO – Potrebbe essere messo in cantiere un piano d’intervento per gli immobili in abbandono, anche privati, con la partecipazione di tutte le istituzioni (compresa la magistratura) coinvolte in tali questioni, e dei proprietari, magari integrando le numerose commissioni già esistenti. La legge regionale 75/2012 prevede, fra l’altro, la costituzione di commissioni apposite che si occupino di trovare idonee soluzioni abitative per coloro che sono colpiti da sfratto. Di queste fanno già parte regione, comuni, prefetture e forze dell’ordine, rappresentanti dei proprietari e degli inquilini. Potrebbero essere quelle le sedi adatte per individuare interventi da realizzare uniformemente, a livello regionale, per limitare non solo il disagio abitativo, ma anche per contrastare il fenomeno degli immobili lasciati vuoti e abbandonati. In caso contrario continueranno le situazioni di degrado e le occupazioni abusive di fabbricati da parte di centri sociali, extracomunitari e movimento di lotta per la casa, e aumenteranno le situazioni d’illegalità.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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