Montella: «Fiorentina, speriamo almeno sia un ko salutare»

CAGLIARI. Vincenzo Montella non è soddisfatto. Si vede chiaramente dalla faccia nelle interviste del dopo-partita di Cagliari. E non vuole neppure sentir parlare di alibi come l’assenza di Cuadrado che non poteva giocare («è venuto con noi solo per continuare la fisioterapia») e il rischio che si è preso nel mandare in campo Borja Valero nella parte finale di gara, visto che neppure lui era in condizione.
SCONFITTA. Questa la sua analisi sul ko del Sant’Elia. «Non è stata una partita di qualità, evidentemente siamo abituati a vedere la squadra sempre meglio degli avversari. Non avevamo ampiezza, nè velocità, era comunque una partita da 0-0 come succede a tante squadre sul campo di Cagliari. Sono partite che nell’arco di un campionato ci possono anche stare. Magari con un po’ più di furbizia potevamo pareggiarla. Dobbiamo accettare la sconfitta che può essere anche salutare».
ARBITRO. Due parole anche sul direttore di gara. «Non ne parlo mai, ma ci tengo a dire che non sono un lamentino, come mi è stato detto dal signor Mazzoleni. Abbiamo perso non certo per colpa del direttore di gara. Ho visto un gioco ostruzionistico dell’avversario, mi aspettavo che ci aiutasse di più. Chi ha giocato a calcio sa che è importante spezzettare l’avversario. Purtroppo non sempre si è ascoltato dalle giacchette nere».
ANDERSON. Un po’ il simbolo della giornataccia viola è stato il brasiliano Anderson, all’esordio da titolare. Ieri Montella aveva detto che ha al massimo un’autonomia di una mezzoretta. Magari il tecnico bluffava, diversamente non lo avrebbe fatto giocare titolare al Sant’Elia. Difficile dire però se, con il senno di poi, l’allenatore viola rifarebbe la stessa scelta, tenendolo in campo fino al 7′ della ripresa.
POCA FANTASIA. Il brasiliano era sembrato infatti paradossalmente più tonico domenica scorsa quando aveva fatto il suo ingresso in campo nella ripresa contro il Genoa. Soprattutto nella seconda parte di primo tempo, quando l’allenatore viola lo ha mandato di fatto a fare il trequartista dietro Matri e Ilicic. In quella posizione, il simpatico ex Manchester United non si è praticamente mai visto. Non riuscendo ad entrare nel vivo del gioco e tendendo a nascondersi dietro gli avversari.
BUON INIZIO. È sembrato pagare anche la condizione ancora ovviamente precaria: si è visto per quel suo caracollare che ha contrassegnato la gran parte del match di «Andow». Che aveva invece dato buone indicazioni nei primi minuti. Quando ha fatto l’interno di centrocampo. Cercando di prendere per mano la squadra, parlando molto con i compagni e non disdegnando di rimproverare Savic per qualche lancio lungo di troppo. A testimonianza però di come, ovviamente, ancora conosca bene i meccanismi del gioco viola, il numero 88 ha iniziato quasi da subito a voltarsi verso Montella per cercare indicazioni.
AQUILANI. Perché, ad onor del vero, Anderson ha pagato anche la giornataccia un po’ di tutta la squadra. E principalmente del centrocampo. Non a caso, lo stesso Aquilani – eroe domenica scorsa contro il Genoa – non si è affatto ripetuto, tant’è che anche lui è stato costretto a uscire appena dieci minuti più tardi dello stesso brasiliano. C’è poco da fare: oggi al Sant’Elia per la Fiorentina non era giornata.
RONCAGLIA. Per nessuno, men che mai per Facundo Roncaglia che ha sbagliato tutto quello che poteva e anche qualcosa in più. Decisivo nel male, oggi, l’argentino. Tanto da causare anche il rigore poi decisivo per quel fallo su Sau, tanto netto quanto evitabile. Meno male, vien da dire, che in sede di mercato la Fiorentina si è cautelata con Diakitè, già oggi portato in panchina.
