Operaio investito da un treno, a processo 5 dirigenti Fs

FIRENZE – Sono accusati di omicidio colposo per la morte di Domenico Ricco, operaio di una squadra di pronto intervento di Rfi che il 5 novembre 2009, alla stazione fiorentina di Rifredi, venne travolto da un treno. A processo 5 fra dirigenti e funzionari del gruppo Fs.
Ricco, che aveva 27 anni, insieme ad alcuni colleghi stava svolgendo un lavoro di manutenzione su uno scambio. All’arrivo di un treno merci, l’operaio si spostò sul binario di fianco, dove venne travolto da un regionale in transito.
Gli imputati sono un responsabile del nodo fiorentino per Rfi, Andrea Pratesi, un caporeparto, Carlo Manetti, un capo impianto, Alessandro Bartoloni, un caposquadra, Paolo Ceccherini, e un dirigente del movimento alla stazione di Rifredi, Francesco Torre.
Gli imputati, sostiene l’accusa, non avrebbero preso adeguate precauzioni per evitare che gli addetti della squadra di pronto intervento si esponessero a rischi, come quelli legati all’arrivo dei treni su binari interessati dal cantiere.
A distanza di due anni dal tragico incidente, i genitori dell’operaio scrissero al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, una seconda lettera: lo avevano già fatto dopo la morte del figlio e allora il Capo dello Stato ebbe parole di conforto e solidarietà. I genitori chiesero «giustizia, vogliamo sapere -scrissero- chi ha ucciso nostro figlio» e chiesero anche che Napolitano «il quale ha molto a cuore le morti sul lavoro, continui a impegnarsi affinché le norme in materia di sicurezza siano più severe».

Savino
Finalmente un pò di giustizia, non era scontato, di solito non succede, e dipeso anche dalla tenacia della famiglia, anche se purtroppo nessuno può restituire quel gioiello di ragazzo strappato ai suoi cari. Un abbraccio forte. Speriamo che le condanne passino e siano esemplari, e non le chiamino morti bianche, sono omicidi neri.
Solidarietà alla famiglia, la sua fifdanzata ed amici