Lavoro, dodici milioni dal Fei per occupare gli immigrati
ROMA – In arrivo aiuti europei per favorire l’occupazione degli immigrati. Il Fondo europeo per l’integrazione dei cittadini di Paesi terzi (Fei) ha destinato 12 milioni (Iva inclusa) al finanziamento di progetti a carattere territoriale a valere sull’Azione 2 – Orientamento al lavoro e sostegno all’occupabilità – del Programma annuale Fei 2013. I progetti dovranno promuovere l’occupabilità di cittadini di Paesi terzi appartenenti a fasce vulnerabili o in condizione di disagio occupazionale. On line l’avviso pubblico per la presentazione delle proposte progettuali. I progetti possono essere presentati esclusivamente da regioni a statuto ordinario, a statuto speciale e province autonome in qualità di capofila di soggetto proponente associato. La presentazione dovrà avvenire esclusivamente attraverso il portale https://www.fondisolid.interno.it/solid/, a partire dalle ore 12 del 18 marzo fino alle ore 16 del 18 aprile 2014.
PROGETTI – Si precisa ulteriormente che sono ammessi a presentare proposte progettuali in qualità di Soggetto Proponente Unico o Capofila di Soggetto Proponente Associato esclusivamente le Regioni ordinarie, Regioni a Statuto speciale e Province Autonome — Assessorati competenti nel settore delle politiche del lavoro e/o della formazione professionale. Al fine di assicurare l’adozione di un approccio integrato e multidisciplinare, è auspicabile l’adesione al progetto da parte del/degli Assessorato/i competenti in materia di immigrazione e/o politiche sociali.
PARTNER – Sono ammessi a partecipare alla presentazione di proposte progettuali in qualità di Partner di Soggetto Proponente Associato gli Enti locali, loro unioni e consorzi, così come elencati dall’art. 2 del d.lgs. n. 267/2000, ovvero loro singole articolazioni purché dotate di autonomia organizzativa e finanziaria (es. municipi). In virtù delle specifiche competenze istituzionali, il loro coinvolgimento deve esse univocamente finalizzato alla messa a disposizione dei servizi pubblici e dei dispositivi territorialmente disponibili per l’inclusione sociale ed occupazionale dei destinatari (quali ad esempio i Centri per l’Impiego). Gli Organismi pubblici accreditati dalle singole Regioni per lo svolgimento di servizi al lavoro. Gli Enti pubblici e/o Società strumentali, di derivazione regionale o delle province autonome, operanti nel settore di riferimento, il cui capitale sociale sia a totale partecipazione pubblica.
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