Meredith, il Csm verso l’archiviazione del caso Nencini

FIRENZE – Archiviazione vicina. E’ destinata a non avere conseguenze la pratica aperta a carico del presidente della Corte d’Appello d’Assise di Firenze, Alessandro Nencini, per le dichiarazioni rilasciate alla stampa dopo la sentenza di condanna per Amanda Knox e Raffaele Sollecito nel processo bis sulla morte di Meredith Kercher. Questo l’orientamento unanime della prima commissione del Consiglio superiore della magistratura che questa mattina ha ascoltato lo stesso Nencini, convocato dopo l’avvio dell’istruttoria per valutare se ci siano gli estremi per un trasferimento d’ufficio per incompatibilità.
In un’ora il giudice avrebbe ribadito quanto già chiarito subito dopo le interviste uscite su alcuni quotidiani, ossia di non avere anticipato le motivazioni della sentenza, che si fosse trattato non di interviste ma di scambi di battute con i cronisti nei corridoi del Palazzo di Giustizia, relative alla durata della Camera di consiglio che aveva preceduto la sentenza. Nencini avrebbe fatto notare che alcuni particolari sarebbero stati riportati in maniera non uniforme tra le varie testate, come le considerazioni sul fatto che Amanda e Raffaele avessero agito solo per noia, che lui avrebbe negato di avere mai detto.
La decisione finale è attesa nelle prossime settimane. La Commissione renderà note le motivazioni, nelle quali, accanto alla probabile richiesta di archiviazione, si potrebbe comunque sottolineare l’inopportunità delle dichiarazioni rilasciate.
Sul caso di Nencini resta in piedi la pre-istruttoria avviata dal procuratore generale della Corte di Cassazione, Gianfranco Ciani, per decidere se ci sono gli estremi per un’azione disciplinare.
