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Rottamiamo la Coppa Italia che paga il pizzo, salviamo il tifo pulito

Matteo Renzi in tribuna d'onore nell'allucinante notte dell'Olimpico
Matteo Renzi e Gianni Malagò, presidente del Coni, in tribuna d’onore nell’allucinante notte dell’Olimpico

Quando sono scoppiati gli incidenti, intorno alle sei della sera, a quasi un chilometro dall’Olimpico, ho incrociato un gruppo di tifosi di Montecatini. Brava gente con sciarpe, bandiere e bambini con parrucche viola. Gente che ha pagato e s’è fatta ore d’autostrada per vedere la finale di Coppa Italia. Gente che ha avuto paura quando ha sentito gli spari e visto il fumo, là più avanti, intorno ai gipponi della polizia.

Gente che non sapeva, come me del resto, che spari, fumo e sirene erano dovuti a un presunto regolamento di conti fra chi usa il calcio come paravento per prevaricare e intimidire. E sono rimasti allibiti, i tifosi di Montecatini, come gli altri trentamila viola scesi a Roma per quella che doveva essere solo una festa, quando si sono resi conto che chi aveva qualche legame, di amicizia o conoscenza, con i protagonisti degli spari, aveva il potere di condizionare la serata: ossia di decidere se Fiorentina e Napoli potevano o no disputare la finale di Coppa Italia. In sostanza è apparso che lo Stato e la Lega calcio dipendevano dallo stato d’animo di un pingue signore a cavalcioni della curva nord dello stadio. Era lui ad avere la possibilità di dire sì o no. Si è chiesta la sua protezione per la partita, come fa chi decide di pagare il pizzo per portare avanti un’attività produttiva in zone dominate da mafia o camorra. E’ allucinante rendersi conto che anche la Coppa Italia, a suo modo, abbia dovuto pagare il pizzo. Così com’è stato sconsolante vedere quel bravo ragazzo che è Marek Hamsik, capitano del Napoli, dover andare a porre i buoni uffici del campione per chiedere di lasciar giocare lui , i suoi compagni e quelli della Fiorentina.

Allora, caro Matteo Renzi, che eri lì con la signora Agnese e i tuoi figli ad assistere a questa scena fuori dal mondo, oggi dovresti aspettarti le dimissioni di tutti coloro che hanno permesso l’inchino dello Stato e di chi gestisce il calcio. Se la Coppa Italia (o qualsiasi altra evento) deve sottostare a un potere che non è quello costituito, che si abbia il coraggio di rottamarla. Per rispetto verso lo Stato di diritto e verso quei tifosi che, come gli amici di Montecatini fasciati di viola, pagano per assistere a una partita, a un gioco. E non devono essere esposti nè a rischi, né all’intimidazione di nessuno.


Sandro Bennucci

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