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Firenze, un mese fa l’incendio ma carcasse e detriti sono ancora in strada

via Venezia 31 marzo 2014
Firenze, via Venezia 31 marzo 2014 ore 13
via Venezia 4 mag 2014
via Venezia 4 mag 2014

FIRENZE – Sono ancora abbandonati per strada, dopo più di un mese, i resti di un grosso incendio sviluppatosi nella centralissima via Venezia a Firenze, in uno dei quartieri più signorili della città, a poche centinaia di metri dalla Questura.

Carcasse di biciclette, pezzi di serranda mangiata dalle fiamme, detriti. Tutto ancora lì, senza neppure transenne di protezione e di avviso di pericolo. In una precaria situazione di igiene e di sicurezza. Un’apparente situazione di transitorietà, come se la pulizia dove essere imminente, da un momento all’altro. E invece non succede niente, mentre – per contro – viene regolarmente effettuato il lavaggio settimanale delle strade della zona. Salvo «saltare» quel cumulo di macerie.

ROGO – Era il 31 marzo 2014. Verso le 12 presero fuoco, per cause ancora da accertare, sette motorini e alcune biciclette parcheggiati lungo la strada, a poca distanza dal Liceo Scientifico Castelnuovo e dalle Scuole Pie Fiorentine. Fiamme alte e una densa colonna di fumo nero investirono la facciata del palazzo che ha il suo ingresso in via La Marmora 29. Oltre ad appartamenti privati, ci sono due studi medici e tre studi dentistici. Uno di questi riportò anche la distruzione delle serrande in materiale plastico. I pezzi sono ancora in strada, con rischio anche per la salute e l’igiene pubblica. I motorini sono stati portati via, le carcasse di bicicletta no.

DEGRADO – I condomini dell’edificio, che dovranno provvedere al restauro della facciata in gran parte annerita dal fumo denso di carburante, sono preoccupatissimi. Al degrado si aggiunge anche il rischio che qualcuno possa anche inciampare e cadere sui detriti, che – specie di notte – non sono quasi visibili, data anche la modesta illuminazione della strada. L’amministratore del condominio riferisce di aver contattato Vigili del Fuoco, Polizia Municipale, l’azienda di pulizia urbana Il Quadrifoglio senza però riuscire a venire a capo della questione.

INDAGINE – Sembra che finché non verrà chiusa l’indagine disposta dalla Procura della Repubblica sulle cause del rogo (doloso o accidentale?) i «corpi del reato» non possano essere spostati. «Perché? Non si possono fare fotografie o video per documentare l’accaduto? – sbotta un condomino – E poi allora perché sono stati tolti i motorini e lasciato carcasse di biciclette e detriti?». La giustizia ha i suoi tempi. «Sarà anche, ma se è proprio necessario lasciare lì quelle macerie all’aria, almeno ci mettano transenne e qualche segnale luminoso di pericolo. O costa troppo?» conclude mettendo giù il telefono per non aggiungere altro.

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Sandro Addario

Giornalista

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