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Mondiali 2014, Italia senza De Rossi martedì 24 con l’Uruguay. Ma De Sciglio è guarito

Daniele De Rossi ( nella foto con Marchisio) salterà il match decisovo contro l'Uruguay
Daniele De Rossi (a destra nella foto con Marchisio) salterà il match decisivo contro l’Uruguay

NATAL – Forse ci vorrà un’altra benedizione per gli azzurri: colpiti da un nuovo infortunio. Daniele De Rossi non ci sarà, martedì 24 giugno, contro l’Uruguay.Il centrocampista azzurro, che sarebbe stato utilissimo per aiutare la difesa contro due spauracchi come Edinson Cavani e Luis Suarez, ha lamentato un riswentuimento al polpaccio durante a partita con la Costa Rica.  Il medico della Nazionale, Enrico Castellacci, non esclude nulla, ma parla di recupero «altamente improbabile». Intanto viene chiarito il giallo dei controlli antidoping fatti a sette giocatori della Costa Rica: la FIFA ha chiarito che si tratta di analisi di routine, perchè i giocatori in questione non si erano sottoposti agli esami prima dei Mondiali. Ma il ct centroamericano, Pinto, ha risposto: «Bene, la prossima volta che facciano l’antidoping anche a me».

Ma orniamo a De Rossi. Il dottor Castellacci, in conferenza stampa, ha spiegato: «Daniele ha avvertito un dolore nel secondo tempo della partita di venerdì. La risonanza magnetica ha evidenziato un edema al soleo che potrebbe impedire a De Rossi di essere presente con l’Uruguay. Non sono problemi gravi, quindi non ci poniamo preclusioni sui tempi di recupero, ma per martedì è difficile poter contare sulla sua presenza».

L’edema esclude la presenza di lesioni muscolari, in gergo clinico si parla di lesione di primo grado, questo comporta uno stop di alcuni giorni, ma in queste competizioni i medici tentano di recuperare gli infortunati prima possibile, sempre mettendo prima di ogni cosa la salute del giocatore. Castellacci spiega poi che Mattia De Sciglio è ormai a disposizione di Prandelli e sulle condizioni del resto del gruppo, rassicura: «Ci sono normali problemi che si hanno durante e dopo una partita come quella con la Costa Rica. Piccole cose gestibili, nulla di preoccupante. Barzagli viene seguito momento per momento, ha tollerato bene la partita ma aveva ancora qualche piccolo disturbo. Marchisio ha avuto un lieve problemino al ginocchio, niente di grave. Ora c’e’ da lavorare sul fisico e sulla psiche, poi toccherà al mister valutare le condizioni dei giocatori».

Nessun problema per Buffon. Ancora Castellacci: «Gigi è stato molto bravo, ha reagito molto bene al problema che aveva avuto alla caviglia, non ha sentito particolari disturbi nella zona della lesione e la partita con il Costarica è stata anche un recupero psicologico e mentale molto importante per lui».

In questi Mondiali si è parlato tanto del caldo, secondo Castellacci forse anche troppo. I nfatti aggiunge: «Il clima è una delle variabili, venerdì abbiamo giocato con una temperatura di 28/29 gradi per la Fifa, con umidità del 65%. Abbiamo giocato alle 13 e non è questione di poco conto, mentre per il Costa Rica si trattava di temperature di routine. Non hanno vinto per questo, ma noi abbiamo il dovere di evidenziare queste variabili. Le condizioni ambientali saranno similari a Natal, se dovesse piovere potrebbe essere meglio da un certo punto di vista. Ma questa è teoria,  la pratica è un’altra».

Castellacci, infine, difende il lavoro svolto per prepararsi alle difficoltà climatiche. “Abbiamo fatto tanti sforzi, anche scientificamente, era nostro dovere preparare i ragazzi, poi la partita è altra cosa. Noi rimaniamo dell’idea che più di quello che abbiamo fatto per il problema climatico non potevamo fare. Ora, però, basta enfatizzare questo problema delle temperature, abbiamo detto che fa parte delle variabili e che è una variabile importante. Secondo noi il clima ci ha danneggiato, ma con il Costa Rica il risultato non è dipeso dal caldo. Martedì giocheremo di nuovo alle 13, con la stessa temperatura e la stessa umidità. Non siamo arrivati agli estremi che temevamo, le condizioni climatiche sono difficili sì, ma non estreme».

L’Uruguay di Tabarez, intanto, prepara meticolosamente il match. Cavani e Suarez sono sotto pressione: vogliono fare una grande partita con l’Italia. I sudamericani della Celeste,la casacca della nazionale uruguagia, sanno di partire sfavoriti: perché un pareggio favorisce l’Italia. Ma non demordono e parlano di partita d’attacco. Prandelli ha già preparato le sue carte: Italia più attenta, più organizzata in difesa anche se non è il suo punto di forza.  Non resta che incrociare le dita.

 

 

 

 

 

 

 


Paulo Soares

redazione@firenzepost.it

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