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Italia-Uruguay alla spiaggia sull'Arno, i tifosi durante la partita sul maxischermo

Mondiali 2014, rabbia e delusione: i tifosi ce l’hanno con l’Uruguay. «Ma anche l’Italia deve cambiare»

Spiaggia sull'Arno, la delusione dopo Italia-Uruguay
Spiaggia sull’Arno, la delusione dopo Italia-Uruguay

FIRENZE – «L’avventura degli Azzurri al Mondiale è finita. Grazie lo stesso, ragazzi». Laconicamente la Nazionale italiana ha dato l’addio con un messaggio su Twitter a calciatori e tifosi. Per gli italiani è stata una cocente delusione. Peggio di così non poteva andare. Dopo la sconfitta per 1-0 con l’Uruguay e l’automatica esclusione dai Mondiali inutile dire che anche a Firenze l’amarezza è stata di tutti.

In particolar modo dei ragazzi sui 20-30 anni, che in una bella giornata di sole hanno scelto in massa i maxischermi pubblici in città per guardare la partita della sfida decisiva. Pienone dappertutto, davanti ai maxischermi. Al primo piano del Mercato Centrale di San Lorenzo, così come ai giardini della Fortezza, ai giardini di Lungarno Pecori Giraldi e alla spiaggia sull’Arno davanti alla Torre di San Niccolò, solo per citarne alcuni.

«Avevo tanto entusiasmo quest’anno, ci credevo…» dice un adolescente agli amici mentre si allontana dalla spiaggia sull’Arno al termine della partita. E il suo commento sembra interpretare inconsapevolmente l’umore generale. La delusione è tanta, c’è un grande silenzio collettivo alla fine del match. E c’è tanta rabbia contro le decisioni dell’arbitro che hanno favorito l’Uruguay. E anche contro alcuni episodi surreali, come il morso di Suarez a Chiellini, non sanzionato dall’arbitro. La sensazione forte, appena finita la partita, è di essere stati derubati del match. Mestamente centinaia di persone se ne vanno. Alcuni hanno cominciato a farlo già subito prima del fischio finale, quando ormai anche l’ultimo tentativo degli Azzurri di segnare, con Gianluigi Buffon che si è catapultato in area avversaria come un attaccante, è fallito, e l’esito della sfida è ormai chiaro.

Alcune centinaia, come minimo, i ragazzi seduti sulla spianata della spiaggia dell’Arno a guardare l’Italia, un po’ di più di quelli assiepati ai giardini del Lungarno Pecori Giraldi. E c’è gente anche dalle spallette del Lungarno, davanti alla Torre di San Niccolò. Molti sono ragazzi e ragazze stranieri, americani, spagnoli, inglesi, francesi. Immancabili i gruppi di ragazze statunitensi con addosso la maglia azzurra di Andrea Pirlo, o di Mario Balotelli.

L’entusiasmo è tanto a inizio gara, si dà forse quasi per scontato il passaggio del turno, malgrado che l’avversario dell’Italia, l’Uruguay, sia ostico. Poi tutto volge al peggio e prevale la delusione. Ai tifosi, però, non sfugge il fallimento oggettivo della Nazionale, che, come già 4 anni fa ai Mondiali del Sudafrica, esce di scena al primo turno. La gente chiede un cambiamento. Ma forse nessuno, a fine partita, immagina quello che accadrà di lì a pochi minuti: le dimissioni simultanee di Cesare Prandelli e Giancarlo Abete. Si chiude una pagina per la Nazionale, lunga quattro anni. Un’altra dovrà cominciare al più presto: fra 2 anni c’è l’Europeo di Francia.

Italia-Uruguay sul maxischermo dei giardini del Lungarno Pecori Giraldi
Italia-Uruguay sul maxischermo dei giardini del Lungarno Pecori Giraldi


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Domenico Coviello

Giornalista

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