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Abbazia Vallombrosana dell'XI secolo

Turismo, toscana: anche la montagna chiede aiuto alla Regione

Abbazia Vallombrosana dell'XI secolo
Abbazia Vallombrosana dell’XI secolo

CUTIGLIANO  –  Anche la montagna, come il mare, chiede aiuto alla Regione. “Rossi non dimentichi la Montagna Pistoiese, la cui stagione turistica di quest’estate, al pari di quella delle localita’ balneari, è stata messa in crisi dal maltempo”. E’ l’appello lanciato dai sindaci di Abetone e Cutigliano, Giampiero Danti e Tommaso Braccesi, alla Regione Toscana, dopo l’intervento che, come anticipato da FirenzePost,  ha allungato la stagione dei bagni al mare. E’ probabile che anche l’Amiata e anche le altre località montane della Toscana, comprese quelle vicine a Firenze, come Vallombrosa (Reggello) e la Consuma, pretendano la giusta attenzione della giunta regionale.

Intanto, con email e telegramma inviati oggi al presidente, i sindaci di Abetone e Cutigliano chiedono “di non essere dimenticati da eventuali interventi regionali conseguenti alla crisi economica derivante dalla pessima stagione turistica”. “Vista la sua opportuna attenzione al prolungamento della stagione turistica toscana,  si chiede di inserire anche la montagna pistoiese fra i territori a vocazione turistica che, a causa della brutta stagione, hanno subito un brusco calo di presenze”.

Di fatto, si spiega, sulla montagna pistoiese quest’anno l’estate “non e’ mai decollata proprio anche a causa della inclemenza del clima: alberghi semivuoti e attivita’ produttive a scartamento molto ridotto, prenotazioni annullate, poca gente a giro. Pochi giorni fa, su iniziativa delle categorie produttive, le luci dei capoluoghi montani vennero spente in modo simbolico, dieci minuti, per evidenziare la gravita’ della situazione”. E ancora: “La Regione non puo’ scordarsi che il turismo riguarda non solo il mare ma anche i monti: i nostri operatori, e i nostri territori, non possono essere considerati figli di un dio minore e se la Regione pensa a investire risorse, la Regione sapra’ certo evitare discriminazioni che avrebbero il sapore di una beffa penalizzando comunita’ gia’ in grande crisi. Nessuno puo’ dimenticare o far finta di nulla davanti al pericolo, molto concreto, che l’intera Montagna Pistoiese chiuda i battenti”.



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