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Jihadisti italiani in Siria: un pericolo per le cooperanti rapite, Vanessa e Greta

Militanti dell'Isis
Militanti dell’Isis

ROMA – La scoperta, annunciata dal ministro Alfano, che ci sono almeno cinquanta giovanissimi aspiranti terroristi reclutati dall’Islam mi fa venire pensieri inquietanti in merito alla sorte delle due cooperanti italiane rapite in Siria. Ricapitoliamo.

ALFANO – Alfano ha annunciato che i nostri servizi hanno appurato che questi ragazzi, di idee estremiste, sono reclutati e indottrinati spesso via Internet. Vengono dalle città del Centro – Nord: soprattutto Brescia, Torino, Ravenna, Padova, Bologna, e diversi piccoli centri del Veneto. La gran parte sono italiani convertiti all’Islam da poco, ma ci sono anche figli di immigrati, di seconda generazione. Tutti sono attualmente tra Siria e Iraq, pronti ad immolarsi per la jihad: la guerra santa

JIHAD – Secondo l’intelligence italiana ci sarebbero almeno duecento soggetti che operano nel nostro Paese, ritenuti molto pericolosi perché rientrati dopo un periodo di addestramento in basi segrete, per lo più in Afghanistan. Quando sono pronte, le reclute dell’Isis possono contare sugli ufficiali di collegamento che organizzano le loro trasferte spesso senza ritorno. Come è stato per una decina di questi ragazzi partiti dall’Italia e morti in Siria.

Il ministro dell’Interno ha affermato che non c’è relazione fra gli sbarchi degli immigrati e gli estremisti islamici.

PERICOLI – Da questa situazione nascono però due pericoli. Il primo ci riguarda direttamente, ed è quello che i circa duecento potenziali terroristi presenti sul nostro territorio possano trasformarsi in autori di attentati o fornire supporto logistico per l’organizzazione internazionale di eventuali attentati. Ma su questo vigilano i nostri servizi d’intelligence.

COOPERANTI – Il secondo, agghiacciante ma non da escludere, è che le nostre due cooperanti, Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, sequestrate in Siria da un commando, a quanto pare addirittura vicino all’ISIS, possano essere vittima del fenomeno di emulazione. Molti degli italiani convertiti all’Islam, come abbiamo visto, sono approdati in Siria, e là stanno operando. E potrebbero essere indotti a replicare l’orrendo gesto dell’inglese, anch’egli convertito all’Islam, protagonista del video dell’uccisione del giornalista americano James Foley. Cerchiamo di far si che Vanessa e Greta siano liberate alla svelta.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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