Toscana, vendemmia 2014, sì al mosto arricchito. Vino: produzione in calo del 10-15%

Bene ha fatto la Regione Toscana ad autorizzare l’aumento del titolo alcolometrico naturale per i prodotti destinati a diventare vini, vini Igp (indicazione geografica protetta) e vini Dop (indicazione geografica protetta). Lo dico a ragion veduta, come direttore toscano della Cia (Confederazione italiana agricoltori).
E’ stata una stagione climatica complicata per i vigneti toscani, a causa delle piogge intense e prolungate (dopo un inverno mite) e del conseguente anticipo della fase vegetativa della vite (favorendo lo sviluppo di malattie funginee). Così la maturazione degli acini potrebbe completarsi con difficoltà e potrebbe essere necessario anticipare la vendemmia, che avverrebbe a fronte di uve ancora non completamente mature.
Il ricorso ad un arricchimento è una pratica utilizzata in condizioni del genere, del tutto lecita – è utile ricordarlo -, e consentita dalle norme comunitarie. Quando il livello zuccherino delle uve, che poi si trasforma in alcol, si presenta più baso di quello previsto dal disciplinare di produzione, è possibile intervenire con i mosti – non con l’aggiunta di zuccheri – per quantitativi limitati comunque controllati e autorizzati.
A differenza di altri paesi, dove le pratiche di arricchimento vengono fatte con gli zuccheri anziché con i mosti e quindi con processi meno costosi che non vanno ad incidere sui costi di produzione della vendemmia. Un plauso quindi alla Regione per questa decisione che permetterà ai nostri vitivinicoltori di produrre vini di eccellente qualità e di non compromettere, in alcuni casi, la vendemmia 2014.
Per quanto riguarda la campagna vitivinicola in corso è stimabile ad oggi una contrazione della produzione del 10-15% come media regionale. Sarà comunque una buona annata, soprattutto se d’ora riuscissimo ad avere una stagione climaticamente nella norma: con caldo e senza piogge. Aspettiamo un settembre soleggiato, che darà probabilmente luogo ad un una vendemmia un po’ allungata che si protrarrà anche nel mese di ottobre. Il clima delle prossime settimane sarà quindi decisivo per la qualità e per la produzione delle uve in Toscana; ed anche il grado zuccherino può essere recuperato tranquillamente.
