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Pensioni: Poletti si rimangia tutto. Come Renzi. Trionfa la politica del gelato

Il ministro Poletti
Il ministro Giuliano Poletti

Il meeting di Cl a Rimini ha segnato una svolta nel modo di far politica del governo: dire una cosa e subito dopo rimangiarsela. Come un cono gelato. Efficace immagine dei nostri governanti disegnata dalla stampa inglese.

Andiamo per ordine: il meeting di Rimini è frequentato dai politici che non hanno partecipato al raduno di San Rossore organizzato dagli scout. Dopo che Renzi aveva fornito un assist formidabile ai ragazzi e agli uomini e donne con i calzoni corti, si pensava che a Rimini la presenza di ministri fosse scarsa. Invece la Giannini ha annunciato la riforma della scuola, Lupi ha informato che la Due mari si farà, anche se a pagamento, e infine Poletti ha fatto marcia indietro sulle pensioni. A Rimini il ministro si è espresso a tutto campo e ha fatto quattro annunci importanti.

PENSIONI – Nulla è in cantiere sulle pensioni: «Sono stato frainteso», dice Poletti. Restano valide le parole del ministro sull’esigenza di coniugare «equità e crescita», e eventualmente con un «atto di solidarietà nel sistema previdenziale», ma è solo un discorso «in linea di principio», perchè «nessun progetto» è oggi sul tavolo dell’esecutivo di Matteo Renzi.

GARANZIA GIOVANI – Da Poletti anche fiducia sul piano Garanzia Giovani: 160mila adesioni «non sono poche» se si pensa che siamo partiti da zero da pochi mesi, dice; lo sono se si guarda a tutta la platea di giovani che il programma europeo potrebbe aiutare sul fronte dell’occupazione, ma «a settembre partirà una nuova campagna di informazioni e credo che il numero salirà». Su questo fronte, al Meeting, la firma di un accordo con FederlegnoArredo per promuovere il programma nel settore.

80 EURO – Il ministro si è soffermato anche sul discusso bonus di 80 euro: «Darà risultati nel medio periodo – ha detto – e verrà confermato nella legge di stabilità». Quanto ai consumi, pesano le aspettative e la fiducia delle persone: «Se il quadro di contesto invece di migliorare si stabilizza o ci sono problemi – ha detto Poletti – è ragionevole che anche dal punto di vista delle aspettative dei cittadini questo produca qualche effetto». L’Istat in effetti ha confermato che per ora gli 80 euro non hanno avuto alcun effetto sulla ripresa.

NUOVI CONTRATTI – «Il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti all’inizio dovrebbe avere un costo più basso» ha dichiarato il ministro parlando della riforma del mercato del lavoro. Ciò che occorre sono «nuovi ammortizzatori con una logica di attivazione, politiche attive e una normazione del lavoro con un contratto a tutele crescenti che parta dalla valutazione delle tipologie contrattuali esistenti».

Dalle parole in libertà del ministro si può trarre una sola conclusione: tante idee ma confuse. Soprattutto disturba la continua altalena di annunci sullo stesso argomento. Le pensioni stop and go: un giorno si riducono. il giorno dopo non si toccano. Come ha rilevato un editorialista di un giornale milanese, riferendosi all’atteggiamento di Matteo Renzi, la politica degli annunci e delle presentazioni ad effetto può avere all’inizio un risultato positivo, ma alla lunga risulta un comportamento fatuo e poco serio. Ed è questo il rischio che stanno correndo non solo Renzi, ma anche molti suoi ministri. Il gelato che l’Economist ha messo nelle mani di Renzi dovrebbe pur insegnare qualcosa alla nostra classe dirigente.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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