Firenze, lite in strada: pugnala al collo il rivale ma resta in libertà

FIRENZE – È finita con una pugnalata al petto e al collo la violenta lite scoppiata ieri sera a Firenze tra un indiano e un albanese nella centralissima via della Scala. E poteva finire peggio se non fossero prontamente intervenuti un allievo maresciallo della vicina Scuola Carabinieri e un sostituto commissario di polizia, che, liberi dal servizio, passavano da lì per caso.

Tutto è successo in pochi istanti intorno alle 19,30 all’altezza dell’incrocio con via Rucellai. Chi ha avuto la peggio è stato l’albanese, 40 anni, colpito dall’indiano di 27 anni con un punteruolo. Non un oggetto qualsiasi, ma una cosiddetta «penna tattica» marca Smith Wesson, la stessa fabbrica mondiale che produce armi da fuoco. E infatti la penna tattica, pur liberamente acquistabile (ma che non può essere portata in giro), è una vera e propria arma: da un lato è una normale penna da scrivere, dall’altra è un punteruolo di 15 centimetri. Naturalmente di metallo.

Pochi millimetri di distanza e l’indiano poteva prendere alla giugulare il collo dell’avversario. E per l’albanese non ci sarebbe stato più nulla da fare. Ora è ricoverato in ospedale con una prognosi di 40 giorni. E l’indiano? Bloccato e portato in caserma dai Carabinieri del 112, subito intervenuti sul posto, è stato denunciato – a piede libero – per lesioni aggravate e possesso ingiustificato di oggetti atti a offendere. Con tutta evidenza il magistrato di turno non ha ritenuto ci fossero gli estremi del tentato omicidio e lo ha lasciato in libertà.